LE BUGIE DI CASAPOUND SU ROBERTO SPADA E QUEGLI AFFARI DELLA LEADER CHIARALUCE
TRA IL PICCHIATORE E ALCUNI DIRIGENTI C’E’ UN RAPPORTO PIU’ PROFONDO, ECCO LE PROVE
«Roberto Spada non è un esponente di CasaPound. Con lui non condividiamo nulla, se non una sua presenza ad una festa per bambini in piazza 18 mesi fa. Non rispondiamo certo delle sue azioni e la violenza è sempre deprecabile». Parola del capo politico del partito Simone Di Stefano, che ha commentato così l’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi e all’operatore Edoardo Anselmi, inviati della trasmissione Nemo.
Ciò che Di Stefano ignora, o forse tace consapevolmente, è un fatto facilmente constatabile.
L’amicizia di Spada con alcuni suoi dirigenti: Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce.
Non due militanti qualunque, ma i registi del successo elettorale a Ostia.
Oltre a essere la portavoce del movimento fondato da Gianluca Iannone, Chiaraluce è la fidanzata di Marsella, candidato presidente per CasaPound al X Municipio.
Quello di Ostia, appunto, che con quasi 250mila abitanti è di fatto più popolosa di grandi città italiane come Brescia, Reggio Calabria, Livorno o Trieste.
C’è però un’ombra ingombrante tra le amicizie dei due neofascisti romani.
«Robè più tardi passiamo»
A Ostia lo conoscono come “Robè” o “Robertino”. Roberto Spada è il fratello di Carmine Spada, detto “Romoletto”, condannato in primo grado a 10 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso e ritenuto da inquirenti e investigatori al vertice dell’omonimo clan che comanda a Ostia
Il fatto che Spada sostenga CasaPound è un fatto noto.
Prima delle elezioni, sulla sua pagina Facebook il fratello del boss di Ostia scriveva infatti: «Il 5 novembre si avvicina (la data delle elezioni, ndr) e sento dai cittadini quasi tutti la stessa cantilena “qua sto periodo se vedono tutti sti politici a raccontarci barzellette, mai visti prima, …gli unici sempre esclusivamente presenti CasaPound…».
Ma non è solo la simpatia politica a legare Spada ai dirigenti del partito neofascista.
Tra la coppia Chiaraluce-Marsella e il picchiatore di Ostia c’è un rapporto di amicizia. E a dimostrarlo è ancora Facebook.
Il 9 settembre, per esempio, Spada lancia accuse pubbliche ai giornali per il trattamento riservato alla sua famiglia, dopo alcuni fatti di cronaca che hanno coinvolto un giovane parente. Seguono decine di commenti di solidarietà .
Due portano la firma di Chiaraluce: «Eh Robè, la cosa che più fa rabbia. E a noi spiace, che ci strumentalizzano così…sei incensurato, hai la fedina penale pulita e non sei un politico. Sei un cittadino privato che ha il suo lavoro e la sua famiglia. Non hanno nessun rispetto per i tuoi figli e per i danni e le sofferenze che possono creargli».
Non saranno gli unici messaggi: tra i due c’è confidenza.
Scorrendo la pagina di Spada troviamo anche qualche like di Luca Ostia, al secolo Luca Marsella, il candidato presidente.
C’è un post in cui il picchiatore di Ostia posta una foto mussoliana: «Credere, obbedire, combattere. È l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende». Piace a Luca Ostia.
E anche Chiaraluce dice la sua: «Inutile dire che l’unica valida alternativa».
Facebook immortala anche scene di vita conviviale del fratello di Romoletto, il capo clan. Fine luglio, in diretta dalla spiaggia di Ostia, “Robè” mostra la famiglia impegnata in un barbecue e invita amici e parenti. Tra i messaggi ce n’è uno firmato da Chiaraluce: «Ro, più tardi passiamo!», si legge.
Militanza e affari
La portavoce di CasaPound Ostia non è solo la compagna di Marsella, il candidato che ha ottenuto un discreto successo elettorale la scorsa settimana.
Chiaraluce è soprattutto una donna d’impresa. C’è un filo, infatti, che la lega al potere economico locale.
Un filo fatto di partecipazioni azionarie, posti in consigli d’amministrazione e amicizie con famiglie importanti.
Tra cortei, volantinaggio e passione per la politica, la dirigente neofascista naviga da esperta marinaia nel mondo economico.
Del resto viene da una famiglia di imprenditori. Balneari e nautica, due settori che a Ostia contano parecchio.
La famiglia di Chiaraluce ha uno storico rimessaggio di barche, in zona Tor Boacciana, una torre di epoca medioevale sul Tevere. Limitrofa, da un lato, alle rovine di Ostia antica e dall’altro alle case popolari di Nuova Ostia.
Per arrivarci si percorre una strada che porta lo stesso cognome di Carlotta: via Tancredi Chiaraluce. Sia lei che il padre fanno parte di alcuni consorzi nautici.
La candidata di CasaPound è per esempio da sette anni consigliere nel “Cnl”, il Consorzio nautico del Lazio. Gruppo che riunisce alcuni grossi imprenditori del settore un tempo assai remunerativo e che oggi sta affrontando un flessione di fatturati.
Al fianco di Chiaraluce, siede nel Cnl un pezzo da novanta della barche di lusso. Si chiama Massimo Guardigli della Comar Yacht. Brand noto, ultimamente finito al centro delle cronache per un’indagine della guardia di Finanza.
Guardigli è infatti imputato per evasione fiscale da un milione di euro, commessa per sei anni consecutivi, secondo l’accusa, usando società basate nell’arcipelago offshore di Madeira. Il processo è in corso, prossima udienza i primi di dicembre.
Il padre di Chiaraluce risulta invece titolare di Iniziative nautiche srl. Società che vanta un fatturato di quasi 300 mila euro (ultimo bilancio disponibile del 2014) e che a sua volta ha avuto un ruolo nel consorzio del porto di Fiumara Grande, oggi cancellato.
Il babbo della leader del movimento di estrema destra ha fatto parte anche del Consorzio nautico del Tevere. Con ruoli diversi, in quest’ultima realtà , incontriamo Sergio Papagni, un importante imprenditore di Ostia.
Insomma, Chiaraluce sembra avere le caratteristiche giuste per garantire a CasaPound consensi e relazioni con il mondo delle imprese.
Senza dimenticare il rapporto con gli Spada, oggi presentati come semplici simpatizzanti del partito. Ma con i quali, come dimostrano Facebook e alcune iniziative pubbliche del passato, il rapporto è molto più solido di quanto voglia far credere il capo del partito Simone Di Stefano.
(da “L’Espresso”)
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