L’ESCALATION DEL CAVALIERE: LUNEDI’ LO SHOW CON LE CARTE AMERICANE CHE LO SCAGIONEREBBERO
MOBILITATE LE TV MEDIASET…CONVOCATI I GRUPPI PARLAMENTARI PER OPPORSI ALLA LEGGE DI STABILITA’…. MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MERCOLEDI A ROMA
È già all’opposizione. A prescindere da quando sarà votata una legge di stabilità che considera una “schifezza”.
Tanto che per la prima volta si è fatto scappare parole dure verso Alfano: “Ha esagerato. Dopo mercoledì vedremo”.
Eccola, l’escalation di Silvio Berlusconi nella settimana della decadenza, appena iniziato con gli strali lanciati dal palco del Palacongressi.
È Napolitano il bersaglio grosso: “Non chiederò mai la grazia. Dovrebbe darmela il capo dello Stato”. È lui responsabile per non aver evitato “l’omicidio politico” per avendone gli strumenti.
Ed è proprio su questo che Berlusconi immagina un crescendo. Non è un caso che resterà a Roma anche nella giornata di domenica per limare i dettagli con i fedelissimi, a partire da Deborah Bergamini, diventata l’ombra del capo sulla comunicazione.
A lei il compito di organizzare la seconda tappa dell’escalation.
È prevista per lunedì la conferenza stampa per mostrare quella che il Cavaliere chiama“l’arma segreta”: le famose carte di Franck Agrama che certificherebbero la necessità di rivedere il processo.
E lunedì pomeriggio il Cavaliere le vuole sventolare di fronte a telecamere e taccuini. Nella war room vige il più stretto riserbo, riguardo i contenuti. Dovrebbero essere la documentazione fiscale arrivata dall’America riguardo il contratto tra la Paramount e Agrama.
È sulla base di queste carte che si proclamerà “innocente”. Anzi che costruirà su questo urlo di dolore l’ultimo atto di accusa verso tutti, alla vigilia del voto di decadenza.
Già allertati i direttori delle testate Mediaset, con un’unica regola di ingaggio: scatenare l’inferno su quelle carte, far girare l’informazione come in campagna elettorale.
L’escalation, appunto. È in un clima arroventato che Silvio Berlusconi pensa al grande ritorno all’opposizione, seconda tappa del “hot monday” del Cavaliere.
Convocati i gruppi in serata per sancire la rottura con la maggioranza e col governo. Non è un caso che nel corso della sua arringa ai giovani di Forza Italia Berlusconi non ha mai nominato la parola “governo”.
È come se ormai fosse completamente indifferente al tema. È oltre.
Perchè ormai il l’ex premier si muove a prescindere. Recita una spartito di opposizione, incita le piazze e alla reazione dura ed eclatante, attacca il capo dello Stato e la magistratura: è già all’opposizione.
E lunedì arriverà la formalizzazione ufficiale della decisione.
A “prescindere” — appunto — da quando sarà calendarizzata la legge di stabilità , se prima o dopo la decadenza. Anche perchè, se poi si entra nel merito del provvedimento, la rabbia dei berluscones è tangibile: “Siamo stati tenuti all’oscuro di tutto — è il ritornello dei fedelissimi — da Letta. Siamo al prendere o lasciare. E allora lasciamo”.
Il gran finale è mercoledì, il D- day, nel senso di giorno della Decadenza.
Un giorno diventato un’ossessione nella mente del Cavaliere insonne. Già ne prefigura ogni attimo. E già pensa che l’Aula del Senato sarà una bolgia.
La macchina del discorso è avviata. Ma nell’inner circle c’è chi ha consigliato al Cavaliere di evitare perchè c’è il rischio che in Aula venga sbeffeggiato.
La risposta è stata la richiesta di convocare una manifestazione a Piazza del Plebiscito, proprio il 27. Le contestazioni bastano dentro.
Ed ecco che da San Lorenzo in Lucina è partita l’organizzazione dei pullman.
(da “Huffingtonpost“)
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