L’EUROPA INGINOCCHIATA A TEL AVIV
SOLO IL GIAPPONE ROMPE IL FRONTE ”OCCIDENTALE”: “DEPLOREVOLI”
Ha resistito poche ore la schiena dritta rispetto a Israele da parte di Uk e Ue, ritornate subito, nelle risposte all’attacco dello Stato ebraico a obiettivi militari e popolazione civile iraniani, alla solita retorica. Che impone loro di premettere, sempre e comunque, il riconoscimento del diritto di Israele a difendersi in ogni caso, anche provocando una guerra regionale con ripercussioni globali.
“Riaffermiamo il diritto di Israele di difendersi contro qualsiasi attacco. È essenziale che tutti i canali diplomatici siano
mobilitati per ridurre le tensioni” per il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. Parigi manterrà l’impegno di riconoscere la Palestina alla conferenza di Parigi del 17-20 giugno?
Quasi identica la risposta del cancelliere tedesco Merz, che era stato informato del piano da Netanyahu: “Riaffermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Esprimiamo profonda preoccupazione per le ambizioni nucleari dell’Iran. Ma chiediamo a entrambe le parti di astenersi da passi che potrebbero portare a un’escalation e destabilizzare la regione”.
Era all’oscuro invece il primo ministro britannico Starmer: “Esortiamo tutte le parti a fare un passo indietro e a ridurre e tensioni”. Ma il ministero della Difesa ha dato notizia che, al contrario dello scorso anno, l’aeronautica militare Uk non è al fianco di Israele in caso di contrattacco iraniano.
Per il segretario generale della Nato Mark Rutte è “cruciale” lavorare per ridurre le tensioni. Ursula von der Leyen, presidente Commissione Ue, ha parlato di situazione “allarmante” esortando tutte le parti a esercitare moderazione, ridurre le tensioni e astenersi da ritorsioni perché “una soluzione diplomatica è più urgente che mai per la sicurezza regionale e globale”.
Sulla stessa linea un portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, che ha invitato entrambe le parti “a mostrare la massima moderazione, evitando a tutti i costi una discesa in un conflitto più profondo, una situazione che la regione può difficilmente permettersi”. Più netto Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea: “Qualsiasi azione militare
che comprometta la sicurezza delle strutture nucleari rischia di avere gravi conseguenze per il popolo iraniano, la regione e oltre”.
Condanne esplicite invece da Mosca, Pechino e Tokyo. Attacco “non provocato” e “assolutamente inaccettabile”, che viola lo Statuto delle Nazioni Unite, per il Ministro degli Esteri russo Lavrov. Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese: “Pechino si oppone alla violazione della sovranità, della sicurezza e dell’integrità territoriale dell’Iran, all’intensificazione delle tensioni, all’espansione dei conflitti”. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya: “In un contesto di sforzi diplomatici in corso l’uso della forza militare è deplorevole”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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