L’EX SINDACO DI LIVORNO NOGARIN ENTRA NELLO STAFF DELLA RAGGI PER 27.730 EURO
DOPO LA CONSULENZA AL MINISTERO PER 40.000 EURO UN ALTRO INCARICO PER ARROTONDARE LO STIPENDIO
“Oggi sono povero. Nessuno mi fa lavorare, sono un ingegnere che ha chiuso il suo studio per fare politica. Mia moglie si è licenziata quando fui eletto sindaco perchè tre bambine in casa dovevano essere accudite”. Così l’ex sindaco di Livorno, il grillino Filippo Nogarin, si sfogò qualche mese fa con il Fatto Quotidiano, non senza riservare una stilettata a Luigi Di Maio, che gli avrebbe fatto il vuoto intorno.
Vuoto colmato però con un provvidenziale incarico da 40 mila euro lordi nello staff del ministro dei Rapporti con il parlamento Federico D’Incà . Ora ulteriormente colmato da una nuova consulenza, stavolta gentilmente concessa dal Comune di Roma della grillina Virginia Raggi.
Dove farà da supporto all’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, commercialista, ex cassiere della discoteca Seven Apples di Focette che un giorno accolse l’emissario dell’Unione europea con la maglietta dei Metallica. Il compenso è di 27.730 euro lordi annui, che forse serviranno a lenire le residue pene economiche familiari.
ll caso merita di essere segnalato, non fosse altro per una circostanza. Perchè Lemmetti, del quale ora Nogarin sarà consulente, prima di approdare a Roma era assessore al Bilancio del Comune di Livorno, nominato appunto da Nogarin. Al quale ora evidentemente restituisce il favore, sia pure in sedicesimi, sotto forma di una semplice consulenza.
E passi che sono cose già viste nel deprecabile sistema dei partiti, dove nessuno del giro che conta deve restare mai a spasso, anche se dopo aver comandato deve rassegnarsi a prendere ordini. Passi pure che la narrazione grillina degli incarichi pubblici assegnati per merito e con trasparenza vada a farsi friggere: non sarebbe nemmeno la prima volta. Ma diversamente, a che cosa servirebbero gli amici?
(da agenzie)
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