LIBIA, I CORPI DEI MIGRANTI ANNEGATI LASCIATI AL SOLE SULLA STRADA: QUESTO E’ IL GOVERNO CHE L’ITALIA FINANZIA PER FARE IL LAVORO SPORCO
80 SOPRAVVISSUTI RIPORTATI NEL CAMPO DI DETENZIONI DI TAJURA, COSI PAGANO DUE VOLTE
I sacchi di plastica nera contenente i cadaveri dei circa 150 migranti annegati ieri all’alba sono visibili sulla strada lungo il mare.
Con i ritmi lenti del venerdì di festa le ambulanze ogni due o tre ore passano a raccoglierli. Al porto di Khoms incontriamo un centinaio di giovani sopravvissuti. Sono per lo più eritrei e sudanesi. Ieri all’alba hanno nuotato oltre sette chilometri per raggiungere la costa. Ora hanno paura, dicono di essere minacciati dalle milizie locali.
Un’ottantina è già stata trasferita nel campo di detenzione migranti a Tajura, nelle periferie orientali di Tripoli.
Ma qui lo scorso 3 luglio l’aviazione di Khalifa Haftar ha bombardato il campo causando la morte di almeno 53 migranti. Sono loro tra le vittime più deboli della guerra a bassa intensità tra Cirenaica e Tripolitania che dai primi di aprile devasta il Paese (vedi il video da Tajura). «Non sappiamo dove ci metteranno. Nessuno ci protegge», ci dicono all’ombra di una pensilina presso il molo delle motovedette della polizia di Khoms.
Ma in effetti la novità delle ultime ore sembra sia che le autorità della Tripolitania rifiutano di accogliere i nuovi migranti nei campi ufficiali.
Così anche gli ultimi arrivati qui a Khoms potrebbero essere lasciati liberi. E ciò comporta comunque il rischio di essere ripresi dai trafficanti.
(da “il Corriere della Sera”)
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