LIGURIA FUTURISTA: ELEZIONI A GENOVA, IL TRAPPOLONE DI MONTELEONE E I BOCCALONI DEL TERZO POLO
L’UDC NAZIONALE “CONVINCE” QUELLO GENOVESE AD APPOGGIARE MUSSO, MA IL SEGRETARIO REGIONALE LIGURE HA LA VOLPE SOTTO L’ASCELLA
La notizia di oggi è che l’Udc appoggerà la candidatura a sindaco di Enrico Musso, non con il proprio simbolo ma, seguendo le orme di Futuro e Libertà , inserendo propri candidati in una unica lista civica promossa dal medesimo aspirante primo cittadino.
Mentre la mossa di Fli era dettata dallo scopo di non farsi contare, quella del segretario Udc locale Monteleone è ben più abile, anche se sfuggita a molti osservatori.
Ricordiamo alcuni dati:
Nelle precedenti comunali Musso (candidato da tutto il centrodestra) raccolse il 45,9% (la Vincenzi il 51,2%): l’Udc contribuì con un modesto 3,2%, più o meno confermato alle regionali dell’anno scorso.
La lista civica di Biasotti (che appoggiava Musso) raccolse allora il 7,3%, più o meno la quotazione data dai sondaggi a quella attuale di Musso, destino delle liste civiche di centrodestra in città .
Il contributo di Fli e Api insieme è attualmente dato intorno al 2%.
Morale: il Terzo polo dovrebbe attestarsi in una forbice tra il 12 e il 13%, mentre il voto disgiunto potrebbe premiare personalmente Musso di un ulteriore 3%-4%.
Se fosse confermato il suddetto dato di lista il Terzo Polo potrebbe al massimo dividersi 5-6 consiglieri che diventano di fatto 4-5, visto che uno è il candidato sindaco Musso.
Monteleone punterà secco su almeno due candidati e riuscirà a farli eleggere sfruttando la lista civica, mentre se si fosse presentato da solo ne avrebbe raccolto uno solo, vista la sua percentuale.
Non solo: alla sua base che vedeva meglio un’alleanza con Doria potrà dire di usare pure il voto disgiunto per il sindaco, indicando il candidato della sinistra.
Questa operazione penalizzerà i candidati civici di Musso che da tempo hanno lavorato al suo progetto.
E se Doria fosse eletto al primo turno, nulla impedirà in futuro ai due eletti Udc di riposizionarsi, come in Regione, con la sinistra.
Se invece ci fossero stati i simboli Udc (e Fli) il gioco del voto disgiunto sarebbe diventato più scoperto e la somma dei voti di partito una cartina al tornasole dei rispettivi pesi all’interno della coalizione.
Se il gioco dell’Udc ha perlomeno una sua resa, ci chiediamo quale interesse abbia mosso la segreteria regionale di Fli ad avallare tutto questo.
Forse quello, dopo aver distrutto il partito a Genova, di voler anche azzoppare i propri candidati per porsi, come Nerone, come unico referente di un partito senza più iscritti e consiglieri comunali?
In questo caso però, invece che bruciare, Roma dorme.
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza
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