L’INCONTRO CON ZELENSKY, VENERDÌ, È ANDATO MALISSIMO: C’È STATA UNA “LITE FURIBONDA” QUANDO IL TYCOON HA INTIMATO A ZELENSKY DI CEDERE ALLE RICHIESTE DI PUTIN, CONSEGNANDOGLI IL DONETSK IN CAMBIO DI PICCOLE AREE DELLE REGIONI DI KHERSON E ZAPORIZHZHIA
ZELENSKY HA SBATTUTO I PUGNI SUL TAVOLO E SONO VOLATE LE MAPPE
Non sono volati gli stracci ma le mappe. Una «lite furibonda», l’ultimo colloquio tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky in cui, secondo il Financial Times , al leader di Kiev sarebbe stato intimato di cedere alle richieste di Putin, ossia consegnargli il Donetsk in cambio di alcune piccole aree delle due regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, pena il rischio di finire «distrutto».
Per terra — scrive ancora il quotidiano britannico — sarebbero volate le carte militari del fronte che Zelensky ha mostrato a Trump. Momenti di tensione estrema, già acuita dall’ennesima
giravolta del leader statunitense che, poche ore prima del faccia a faccia con il suo alleato, ha deciso di tenere una nuova telefonata fiume con Putin e ha annunciato al mondo un nuovo vertice con lo zar a Budapest, concedendo al presidente russo un nuovo palcoscenico.
A far cambiare di nuovo idea al tycoon, che meno di un mese fa a New York prometteva agli ucraini i missili a lungo raggio Tomahawk e annunciava al mondo come fosse possibile per Kiev riprendersi i territori occupati, le argomentazioni dello zar ripetute a Zelensky in una predica che ha compreso la definizione di «operazione speciale» che il Cremlino usa per definire l’invasione.
Il presidente ucraino avrebbe provato a limitare i danni di un incontro teso quasi quanto quello di febbraio nello Studio Ovale, ma ne sarebbe uscito «molto negativo».
(da agenzie)
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