L’ITALIA E’ RAPPRESENTATA DA GENTE COSI’ ?
SOLITO DITO MEDIO DI BOSSI RIVOLTO STAVOLTA AI FOTOGRAFI: QUALCOSA DI DURO E’ RIMASTO, OLTRE AL CERVELLO…. RAFFINATA CENETTA ROMANA PER LE TRUPPE PADANE AL GIANICOLO: LA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA DIVENTANO “PARTITO DI BISBOCCIA E DI GOVERNO”
La Repubblica italiana è notoriamente rappresentata da gente educata e raffinata: è per questo che ieri un ministro della Repubblica e del governo Berlusconi ha pensato di salutare degli onesti lavoratori dell’informazione, in occasione di un incontro pubblico, con un gesto degno della esclusiva università inglese dove pare sia iscritto suo figlio.
Con che risultati è tutto da verificare, visti i precedenti scolastici.
Umberto Bossi ha risposto infatti ai flash dei fotografi alzando il dito medio da dietro il finestrino della sua vettura, finendo con l’essere irrimediabilmente immortalato come documentiamo.
Non è la prima volta che il numero uno del Carroccio si lascia andare a questo gestaccio, il soggetto è recidivo.
Esattamente due anni fa, il 20 luglio del 2008, il Senatùr fece il dito medio parlando dell’Inno di Mameli, durante un comizio a Padova.
Trattandosi di un ministro della Repubblica Italiana, anche in quel caso era una cosa normale per Silvio che un ministro insultasse l’inno nazionale e pertanto nessuno lo fece accomodare alla porta.
Nel caso di ieri poi non si è trattato certo di un gesto di risposta a una provocazione, solo una manifestazione della educazione del soggetto, probabilmente il desiderio di mostrare qualcosa di duro, olre al cervello.
Gli stati maggiori del Carroccio si erano ritrovati al Gianicolo, nella Roma ladrona, per i tradizionali auguri prima della pausa estiva.
Ospite d’eccezione la loro quinta colonna, il ministro leghista dell’Economia Giulio Tremonti.
Tra i primi ad arrivare a Villa Aurelia i governatori di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, entrambi in completo blu, ma senza cravatta.
Più casual il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, in bermuda verdi il ministro Roberto Calderoli.
La cena è stata servita nel giardino proletario di Villa Aurelia, da cui si può ammirare tutta Roma, tra querce e pini marittimi.
Le pietanze sono state preparate da una osteria della provincia di Treviso, tanto per non dimenticare l’elettorato di riferimento.
La cena è iniziata con un buffet di salumi e formaggi veneti,poi carpaccio di Fossano con misticanza e Grana Padano, tutto annaffiato da prosecco.
Due i primi serviti: risotto ai funghi porcini e casatella, e ravioli spinaci e ricotta, accompagnati dai vini pinot grigio bianco custoza e soave.
Per secondo, invece, sottofiletto di vitello con verdure, innaffiato con bardolino e cabernet.
Per finire mattonella di cioccolato fondente e buffet di dolci accompagnati da amarone, passito e moscato.
Non potevano mancare le grappe e gli amari.
Il tutto in onore dei boccaloni padani che li votano.
La padagna del magna magna è sempre più “partito di bisboccia e di malgoverno”.
Leave a Reply