L’ITALIA FA PAURA: VOLANO I RENDIMENTI DEI BTP A BREVE SCADENZA
IL NERVOSISMO STA CONTAGIANDO ANCHE LE SCADENZE PIU’ BREVI
Lo spread, il termometro della crisi ricordato dallo stesso presidente della repubblica Sergio Mattarella, segnala il forte momento di tensione che vive l’Italia anche nella distanza più “tranquilla”, quella a due anni, salita oggi sopra quota 210 punti.
E’ un indicatore in genere meno usato: nei momenti di normalità sui mercati per misurare la differenza di rendimenti tra due Paesi si guarda al medio-lungo periodo, non alle contorsioni di breve dei tassi di interesse, in quanto i 24 mesi sono ritenuti un indicatore meno rappresentativo dell’andamento dei tassi
In piena crisi finanziaria (dettata dalla politica), il quadro cambia.
Lo spread a due anni con la Germania ha registrato un incremento di oltre 60 punti base nella sola mattinata odierna, ben più di quanto abbia fatto lo spread “classico” a dieci anni, salito a 260 punti per un incremento di una trentina di punti.
Cosa vuol dire questo diverso movimento delle due forbici?
Significa che la tensione sui mercati sta salendo davvero molto, ed è arrivata ad interessare in modo massiccio anche la parte “breve” dell’andamento dei tassi di interesse (la cosiddetta curva dei tassi).
In poche parole, gli investitori stanno alzando rapidamente la richiesta di “premio al rischio” (ovvero rendimento) per dare fiducia all’Italia acquistando il suo debito a breve termine, vedendo potenziali pericoli molto vicini.
(da agenzie)
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