L’ITALIA SCEGLIE IL NUOVO LEADER DEL CENTRODESTRA: RENZI ROTTAMA ANCHE GRILLO, SILVIO HA TROVATO IL SUO EREDE
LA SINISTRA SI AGGRAPPA A TSIPRAS, LA BECERODESTRA A SALVINI, I CATECHISTI SALVANO ALFANO DALLA SCOMUNICA, AFFOGANO I POLTRONISTI EX AN
Saremo eretici, saremo controcorrente, ma spesso ci azzecchiamo.
Mentre mezza Italia aspettava (o temeva) il sorpasso dei Cinquestelle sul Pd, eravamo tra i pochi a sostenere (e scrivere) che Renzi avrebbe stravinto il confronto.
Perchè non contano le persone che riesci a portare in piazza o la capacità di egemonizzare il web, se non hai un progetto alternativo.
Di fronte alla crisi del centrodestra, Renzi (che ideologicamente è figlio di nessuno) è riuscito a porsi come il nuovo referente dei moderati di quell’aerea: la sua leadership avrebbe potuto portarla avanti sotto qualsiasi altra sigla e il risultato sarebbe stato lo stesso.
In questa fase politica gli elettori avevano bisogno di chi promette “speranze” più che di “rabbia”.
Con Berlusconi ormai fuori gioco e con caratteristi competitor di basso livello, Renzi e la sua compagnia di giro con la quale ha comprato il teatrino del Pd, ha portato sulle scene uno spettacolo forse anche comico (come quello sugli 80 euro) ma che gli spettatori hanno dimostrato (per ora) di gradire.
Nel centrodestra si sono aperte falle perchè a destra da tempo non esistono più anticorpi al primo imbecille che si presenta con qualche idea reazionaria.
Perchè dopo venti anni di berlusconismo, della destra cattolica con principi etici rappresentata dalla Dc di De Gasperi o della destra sociale del Msi che sapeva parlare anche ai ceti più poveri, non esiste più nulla.
Solo dei finti chierici o della patetiche macchiette rovinate da anni di marchette di sottogoverno.
Nessuno capace di fare una seria opposizione al governo del nulla, fino a far preferire all’elettore moderato il nulla a loro, il che è tutto dire.
Ma l’esito elettorale impone anche qualche altra riflessione: la scomparsa di Scelta civica dovrebbe far capire che non è credibile appellarsi al liberismo per sconfiggere i mali che esso stesso ha generato.
Ci rifletta chi ancor oggi pensa che quella sia la via maestra e che ha già portato al deragliamento di Futuro e Libertà .
La fine dell’equivoco dei Fratelli d’Italia, che ha fatto perdere un anno al progetto di rifare una destra moderna anche nel nostro Paese, deve poi far comprendere che un’intera classe dirigente deve essere spazzata via per sempre.
Non si ricostruisce una destra consegnando le chiavi di casa a chi l’ha distrutta più volta: basta scimmiottare partiti stranieri che nulla hanno a che vedere con la nostra tradizione, basta poltronisti che si posizionano secondo le convenienze.
A rottamare questa destra farlocca devono essere volti nuovi con idee sociali, altrimenti per rappresentare quel 10% della popolazione che detiene il 90% delle ricchezze troverete sempre qualcuno più credibile di voi.
Discorso a parte merita il Movimento Cinquestelle, nato su presupposti condivisibili e pilotato da Grillo e Casaleggio sugli scogli come Schettino.
Bastava “vivere tra la gente” per capire che non solo non avrebbe mai operato il sorpasso, ma che avrebbe corso il rischio di una debacle.
La certezza l’abbiamo avuto quando Grillo è andato da Vespa, un autogol clamoroso: l’uomo è di una pochezza contenutistica notevole e non era il caso di dimostrarla a quattro milioni di italiani.
Su argomenti tecnici spara cazzate stratosferiche, non “rassicura” l’elettore come Renzi, ma lo spaventa per toni e incompetenza.
Per non parlare della corte di miracoli di cui si circonda, da ideologi da psichiatria e ragazzi di camera….
Tra i grillini vi sono però anche giovani in gamba, Grillo farebbe bene a mantenere la promessa di lasciare posto a loro, anche se siamo certi che non lo farà , perchè l’osso non è ancora spolpato.
Ma è quello che dovrebbero fare per dignità tutti gli sconfitti di queste elezioni: a partire da Berlusconi, Alfano e la Meloni.
Per opporre al nulla di Renzi (che prima o poi come tale sarà recepito) dei contenuti etici e sociali, nazionali e repubblicani, per costruire un progetto alternativo, un nuovo modello culturale di società .
Per farsi trovare pronti, per una volta, all’appuntamento con il cambiamento del nostro Paese.
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