LO SCONCIO DELLA PROTESTA DEGLI EUROPARLAMENTARI PER LA DIARIA
PER L’EMERGENZA COVID RITARDI NEI PAGAMENTI DELLA DIARIA DI 323 EURO AL GIORNO… MENTRE IN EUROPA SI CONTANO OGNI GIORNO MIGLIAIA DI MORTI QUESTI PEZZENTI PENSANO A INCASSARE LA DIARIA NONOSTANTE LO STIPENDIO DI 10.000 EURO
Dopo le mail di protesta, la ‘rivolta’ per la diaria parlamentare arriva in aula dell’Eurocamera a Bruxelles.
Il presidente David Sassoli fatica ad avviare i lavori della plenaria di novembre. Il tedesco Markus Ferber del Ppe rumoreggia e inveisce, infuriato con la presidenza per la decisione – presa con i capigruppo in realtà – di chiudere l’ufficio registri del Parlamento e privare gli eurodeputati della possibilità di firmare la presenza per percepire la diaria di 323 euro al giorno.
Il punto è che, da marzo, il grosso dei lavori parlamentari si svolge da remoto a causa della pandemia. Ma nonostante ciò, all’ultima plenaria di ottobre, ben 350 eurodeputati si sono registrati ma solo in 70 si sono iscritti a parlare.
È evidente che la diaria ha fatto più gola di un intervento in aula.
Scontata la scelta di “sospendere” l’operatività dell’ufficio registri, spiega Sassoli quando, dopo aver urlato, riesce a prendere la parola.
Una scelta dettata anche dalla pandemia: “nel penultimo weekend ci sono stati 171 casi positivi tra i parlamentari, assistenti e staff”, dice Sassoli.
Dopo almeno un 20 minuti di battibecco, Ferber si calma. “La prossima settimana riesaminiamo la decisione”, aggiunge Sassoli.
(da agenzie)
Leave a Reply