MADRE TERESA, UN APPASSIONATO SPETTACOLO D’AMORE CONSUMATO FINO IN FONDO
UNA VITA DEDICATA AI PIU’ DEBOLI E’ UN MODELLO ANCHE PER I LAICI E PER CHI NON CREDE
MadreTeresa… Piazza San Pietro gremita. “Santità . Santità . Santità …” Oggi ne ho lette davvero tante su Madre Teresa di Calcutta. Non sempre i pareri sono stati concordanti, però.
Gli esperti ed i commentatori hanno variamente spaziato e sino al punto di supporre che il suo “sorriso” fosse soltanto di “facciata”. Ognuno ha il diritto, e la libertà , di interpretare gli eventi della storia, della crono-storia e dell’attualità così come meglio crede.
Farlo con metodo, però, sarebbe molto meglio, e non soltanto dal punto di vista dei risvolti empirici, ma (anche e soprattutto) dal punto di vista del corretto uso della ragione…
Comunque sia, poco mi interessano quali fossero le convinzioni profonde di questa donna in merito “al credo”, alle sue sfaccettature ed al relativo modus di materializzazione empirico-concettuale.
Sulla “santità ” si potrebbe discutere per giorni e giorni e non è detto che si arrivi ad un “dunque” realmente appagante. Qualcuno sorriderebbe. Qualcuno direbbe che sono cavolate. Qualcun altro, ancora, si farebbe mille volte il segno della croce supplicando perdono…
Non mi permetterei mai di sostituirmi ai grandi pensatori della storia. Ho le mie convinzioni, però. Quelle convinzioni che mi inducono a ritenere che la “santità “, anche se io parlerei di solidarietà , potrebbe “tranquillamente” assumere la sostanza del valore “trasversale ed indipendente”, anche rispetto a qualsivoglia dimensione strettamente religiosa.
Un valore “laico”. Un modo di vivere e di agire. Un’aspirazione addirittura ribelle in certi casi.
Uno stato d’animo, una tensione etica. Un quid qualificante indipendentemente dall’eventuale riconoscimento formalmente dato.
Quel valore che vive nelle nostre spinte ideali, nelle nostre scelte; finanche nelle nostre “non azioni” quando sono necessarie…
Ho conosciuto uomini di Chiesa che, al netto della tonaca sempre pulita “e lustrata”, erano del tutto privi di qualsivoglia, autentica spinta (fosse anche soltanto ideale) verso la “santità /solidarietà “, ed uomini e donne – che sebbene fossero peccatori incalliti (almeno dal punto di vista del “credo”) – non hanno avuto (e non hanno) eguali in termini di “vicinanza” al prossimo ed alla collettività .
Forse sbaglierò, ma la “santità ” (quale tensione solidaristica effettiva – anche non strettamente religiosa – verso gli altri) potrebbe davvero appartenersi a tutti.
I grandi pensatori assumeranno che la “santità ” sarebbe cosa molto più complessa della mera tensione verso il prossimo. Chissà . Può darsi. Sinceramente manco mi interessa.
Quello che davvero mi conquista solo le sfaccettature, le varianti, le possibilità … “Dove c’è disperazione si porti la speranza”: è una frase di una preghiera di San Francesco. La usò anche la Thacher allorquando si insediò come Primo Ministro Britannico diversi anni fa…
Forse, le cose sono molto più semplici di qualsivoglia speculazione aristocraticamente concettuale.
L’uomo, quando vuole, sa essere uno spettacolo senza pari e Maria Teresa, il “suo appassionato spettacolo d’amore” lo ha consumato fino in fondo…
Nostro Signore continuerò a cercarlo nell’uomo che mi sta di fronte. Gli andrò incontro. Cercherò di sorridergli. Quando sarà necessario, lo abbreccerò pure.
Forse, l’umanesimo illuminato, è anche questo…
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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