MAFIA CAPITALE, NEL LIBRO MASTRO IL TARIFFARIO DEI POLITICI
MAZZETTE, FINANZIAMENTI E STIPENDI.. CONTRIBUTI SIA AD ALEMANNO CHE A MARINO
Soldi a pioggia, distribuiti qua e là , a destra e a sinistra.
Mazzette e stipendi, regolarmente conteggiati nel libro mastro della Mafia Capitale. I carabinieri del Ros lo hanno trovato in casa di Nadia Cerrito, la segretaria dello stratega Salvatore Buzzi, il braccio imprenditoriale dell’organizzazione del Nero Massimo Carminati.
L’uomo delle cooperative teneva il conto dei doppi stipendi dei politici, dei finanziamenti, dei versamenti alle cene elettorali. Quello che emerge dal libro nero di Buzzi è il tariffario dei politici, che rende bene l’idea della vicinanza tra potere criminale e potere politico.
L’ex ad di Ama Franco Panzironi, secondo quanto si legge nelle carte delle indagini dei pm Giuseppe Cascini, Paolo Ielo e Luca Tescaroli, coordinati dal procuratore Giuseppe Pignatone, prendeva 15mila euro al mese, più 120mila una tantum (per aver turb ato una gara da 5 milioni a favore di Buzzi, e la rasatura del prato di casa: “Panzironi mi prosciugava tutti i soldi oh…”, si lamenta Buzzi al telefono.
Scrive Repubblica che la stecca fissa per tutti è il 2,5 per cento del valore dell’appalto Ogni mese, i salari, se ne andavano 27.500 euro (..). Ci sono poi i 5mila euro per Luca Odevaine, ex vicecapo di gabinetto di Veltroni e funzionario della provincia, e i 1500 per Mario Schinà , ex dirigente del Comune che faceva da tramite tra lui e Buzzi.
Pure i mille mensili che Enrico Figurelli si era “guadagnato” mettendo in contatto Buzzi con Mirko Coratti, presidente dell’assemblea capitolina ora dimissionario.
Si contano anche 320mila euro di presunte bustarelle compensi vari. Claudio Turella, funzionario del Servizio Giardini del Comune, ne voleva 100mila per aver scorporato l’Iva dagli 800mila euro assegnati per pulire la città dopo la nevicata del febbraio 2012.
“100mila li mortacci… – si arrabbia Buzzi – sull’emergenza neve 40mila euro, 15 gliene mancano… Oh, ma c’è la difficoltà a trova’ i soldi… ” Gliene darà solo 25mila”.
Eugenio Patanè, consigliere Pd alla Regione Lazio, anche lui dimessosi, invece “voleva 120mila a loro – dice Buzzi intercettato nel suo ufficio il 16 maggio scorso – siccome lo incontro martedì, una parte dei soldi gliela comincerei a da’…”. E più tardi, quel giorno, ammetterà : “Gli abbiamo dato 10mila euro per …. carinerie, e finisce lì, non gli diamo più una lira”.
Riporta ancora Repubblica che, nel rendiconto sulle spese e i contributi ricevuti in campagna elettorale, il sindaco Ignazio Marino risulta “aver preso soldi dalle coop guidate dall’ex detenuto che volle farsi imprenditore, Salvatore Buzzi.
“Due i versamenti intestatati al candidato sindaco del centrosinistra a ridosso delle elezioni: uno da 10mila euro effettuato dalla “29 giugno” e un altro da 20mila bonificato dal Consorzio Eriches 29.
Buzzi al telefono con Carminati parlava così: “Tu devi essere bravo perchè la cooperativa campa di politica, perchè il lavoro che faccio io lo fanno in tanti, perchè lo devo fare io? Finanzio giornali, faccio pubblicità , finanzio eventi, pago segreteria cene manifesti”.
Ma anche il sindaco Alemanno ha ricevuto finanziamenti per la sua campagna elettorale. Scrive il Corriere della Sera:
Il 27 novembre Buzzi “prenota due tavoli da 5mila euro l’uno ‘per una cena elettorale in favore di Alemanno, per il giorno 6 dicembre'”.
Quello stesso 6 dicembre ‘ a pochi giorni dall’approvazione dell’assestamento di bilancio 2012-2014, dai conti correnti delle società riconducibili a Buzzi venivano effettuati ulteriori bonifici per complessivi 30mila euro in favore della Fondazione Nuova Italia.
E il 17 aprile 2013 risulta effettuato un bonifico di 15mila in favore di Fabrizio Pescatori, mandatario elettorale di Alemanno
(da “Huffingtonpost”)
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