MAIGNAN E GLI INSULTI RAZZISTI: “TUTTI COMPLICI, GLI AUTORI, GLI SPETTATORI CHE NON LI HANNO FERMATI, L’UDINESE, LE AUTORITA’ E LA PROCURA”
A 24 ORE DAL FATTO, POSSIBILE CHE LA QUESTURA NON SIA RIUSCITA ANCORA A IDENTIFICARE I RESPONSABILI?
Mentre il Milan annuncia il silenzio social per 24 ore “a sostegno di Mike Maignan e della lotta al razzismo”, il portiere rossonero – vittima durante la partita contro l’Udinese di insulti razzisti che lo hanno portato a lasciare il campo per qualche minuto, pubblica sui suoi canali una lunga riflessione su quanto successo allo stadio friulano.
Maignan: “Chi non fa nulla è complice”
“Oggi è un intero sistema che deve assumersi le proprie responsabilità: gli autori di questi atti, perché è facile agire in gruppo nell’anonimato di un forum; gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di tacere, siete complici; il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, è complice; le autorità e la Procura, con tutto quello che sta succedendo, se non fai nulla, sarai complice anche tu” scrive Maignan. “Non è stato attaccato il giocatore ma l’uomo, il padre di famiglia”. E ancora: “non sono una vittima” e “grazie del supporto, vi vedo e siamo insieme”.
La solidarietà (in ritardo) dell’Udinese
Colpevolmente in ritardo il messaggio dell’Udinese: “Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio” recita una nota del club bianconero. “L’Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili. Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza”.
L’assocalciatori: “Abbiamo bisogno dello Stato e del Governo”
“Il mondo del calcio non può risolvere la piaga del razzismo da solo” dice Umberto Calcagno, presidente dell’Aic, il sindacato dei calciatori. “Sono stufo di questi continui episodi, non è più concepibile che queste cose accadano con questa frequenza. E’ una cosa mostruosa che gli insulti razzisti che ricevono i calciatori su tutti i campi abbiano superato quasi la metà degli insulti che ricevono in generale, come dimostra il report Aic presentato l’anno scorso. Se può esserci un aspetto positivo in quanto accaduto a Udine è che tra l’arbitro Maresca, il portiere Maignan ed i calciatori del Milan ci sia stata una grande collaborazione. Il messaggio che vorrei mandare è che il mondo del calcio non può da solo risolvere la questione, purtroppo – ricorda il n.1 dell’Aic – questo è lo specchio della società e gli stadi non devono diventare il luogo adatto a questo tipo di fatti. Abbiamo bisogno dello Stato e del Governo”.
Il sindaco di Udine propone la cittadinanza della città
Il Sindaco di Alberto Felice De Toni ha contattato il Milan e ha invitato Maigna in città, per delle iniziative anti discriminazione dedicate alle scuole e ai ragazzi. L’idea è di conferirgli in quell’occasione anche la cittadinanza onoraria del capoluogo friulano. “Udine non è una città razzista” ha spiegato il Sindaco, “sono rimasto profondamente ferito per quello che è accaduto ieri e proprio per questo voglio esprimere la solidarietà di Udine, dei friulani e dei tifosi dell’Udinese che non si sentono rappresentati da quello che è accaduto ieri. Voglio che Maignan torni a Udine per portare con la sua esperienza personale un messaggio fortissimo alle nuove generazioni. A Udine il 14% dei residenti è di origine straniera. Da sempre il nostro territorio di frontiera è crocevia di popoli e culture. Non c’è spazio per alcuna discriminazione. Per questo proporrò al prossimo consiglio comunale che in quell’occasione Maignan diventi cittadino onorario della città”.
Le indagini dopo 24 ore: ancora nulla di fatto
Nell’immediatezza del fatto, il questore di Udine, Alfredo D’Agostino, che stava seguendo la partita ha fatto sapere che sono già in corso le attività, da parte della Digos e dei reparti specializzati in servizio per la partita, per individuare gli autori dei cori razzisti all’indirizzo del portiere degli ospiti.
D’Agostino ha precisato che si tratterebbe di un episodio molto circoscritto ad alcuni tifosi che si trovavano immediatamente alle spalle del portiere e che non si sono uditi da parte del resto dello stadio. Le indagini sono state immediate avviate dopo la prima denuncia del portiere e gli agenti hanno raggiunto la curva nord.
Dopo queste affermazioni ci si aspettava l’identificazione immediata del gruppo di responsabili. A 24 ore dal fatto invece nulla di nuovo.
(da agenzie)
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