MANGANELLATE QUOTIDIANE PER CHI PROTESTA CONTRO IL CARO MENSA UNIVERSITA’: NON HANNO L’IMMUNITA’ DEI RAZZISTI DI GORO
A BOLOGNA OGGI ANCHE UN GIORNALISTA BLOCCATO MENTRE PER IL SUO LAVORO SEGUIVA GLI SCONTRI… UNA PROTESTA MOTIVATA DAL PREZZO MENSA PIU’ CARO D’ITALIA: 6 EURO CONTRO UNA MEDIA DI 3 EURO
Durissimi scontri oggi a Bologna tra le forze dell’ordine e gli studenti che manifestavano in zona universitaria contro il caro-mensa, protesta che va avanti da diversi giorni.
La prima carica è avvenuta in piazza Puntoni, dove gli agenti erano schierati in tenuta antisommossa, mentre gli studenti sono arrivati con pentole e coperchi per fare un “cacerolazò”.
Ma la situazione è precipitata subito: cariche, lancio di oggetti, via Irnerio bloccata e diversi attivisti fermati dalla Digos.
Tutto è cominciato attorno all’una: una sessantina di studenti, guidati dal Collettivo universitario autonomo sono arrivati in piazza Puntoni, piena zona universitaria, con pentole e coperchi.
La polizia, in tenuta antisommossa, presidiava l’ingresso della mensa.
C’è voluto poco per riaccendere la tensione: subito la prima carica da parte degli agenti, alla quale è seguito, poco dopo, un lancio di uova e pentole da parte dei manifestanti.
Seconda carica, con gli attivisti che si sono diretti in via Irnerio per bloccare la strada. Ma a diferenza di Goro, qua non si può bloccare una strada e gli agenti per liberarla hanno inseguito, letteralmente, i manifestanti.
Tutto è finito con un “pranzo sociale” degli studenti in piazza Scaravilli.
Il Cua, che già promette di tornare in piazza domani, parla di sei fermati e almeno cinque feriti.
“Vieni qua, metti giù il telefono”: polizia ferma lavoro di un giornalista
Durante gli scontri, un cronista dell’agenzia Dire è stato inoltre fermato da alcuni agenti di polizia: gli hanno tolto di mano i telefoni cellulari e lo hanno identificato nonostante avesse immediatamente mostrato il tesserino.
Poco dopo, durante un’altra carica, un agente in tenuta antisommossa è andato incontro al cronista agitando il manganello, urlandogli “tu di nuovo qua stai?”.
Il cronista ha chiarito di nuovo “sono un giornalista” ed è stato urtato leggermente. Tutto l’accaduto è registrato nel materiale multimediale in possesso della Dire. Interpellata, la questura fa sapere che l’intervento nei confronti del giornalista si è reso necessario perchè “il suo abbigliamento e il suo telefono corrispondevano alla descrizione” di una persona considerata responsabile del lancio di un fumogeno che ha colpito il braccio di un agente”.
Basta far finta di crederci.
Qualcuno, a destra, obietterà : ma la protesta è guidata da giovani di sinistra.
Infatti, questa è una legittima protesta che avrebbe dovuto vedere in prima linea una destra giovanile attenta ai diritti degli studenti in una battaglia peraltro ampiamente condivisa da tutti gli universitari dell’ateneo bolognese.
Non si può pagare il doppio della media nazionale.
Ma se la destra attuale è solo capace di fare il tifo per affogare i profughi, è automatico che la sinistra occupi gli spazi della protesta.
Poi non lamentatevi se a livello di voto giovanile la destra non conta una mazza, a differenza di qualche decennio fa.
(da agenzie)
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