MATTARELLA: SE SALTA TUTTO, ELEZIONI IL 10 NOVEMBRE
LO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE DEVE AVVENIRE ENTRO IL 10 SETTEMBRE
Se non si riuscirà a trovare la quadra di un accordo di governo il presidente della Repubblica è pronto a indire le elezioni politiche per il 10 novembre del 2019.
Sergio Mattarella non è intenzionato (o almeno così ha sostenuto coi suoi interlocutori) a fare un governo del presidente per fare la legge di Bilancio e andare a votare all’inizio del 2020.
Ma, spiega invece Marco Palombi sul Fatto, nel caso attenderebbe le urne per chiudere la crisi
Il presidente ha già comunicato la sua deadline alle forze politiche: è domenica 10 novembre, anche perchè per il 27 ottobre ipotizzato inizialmente dalla Lega non c’è tempo e domenica 3 novembre cade durante il ponte del 1° novembre.
Questo significa due cose:
1) lo scioglimento delle Camere da parte del capo dello Stato deve arrivare entro i primi dieci giorni di settembre, perchè — nonostante la legge conceda tra 45 e 70 giorni per organizzare le elezioni — il farraginoso sistema di voto degli italiani all’estero richiede almeno 60 giorni per essere funzionante.
2) Il tempo per le trattative tra Pd e 5 Stelle è assai limitato: una settimana, massimo dieci giorni perchè, in caso di fallimento, va nominato e mandato alle Camere il governo di garanzia e poi ci sono una serie di adempimenti formali prima di arrivare allo scioglimento vero e proprio e alla convocazione, come si dice, dei comizi elettorali.
Le urne quindi sono una possibile e concreta risoluzione di una crisi che potrebbe diventare irreversibile se il PD non accetta il Conte Bis e il M5S non vuole tornare con la Lega.
E salverebbe anche Salvini dai suoi guai giudiziari. Una bella fortuna, no?
(da “NextQuotidiano”)
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