MENO MALE CHE SERGIO C’È, TRE ITALIANI SU QUATTRO HANNO FIDUCIA IN MATTARELLA
SECONDO IL SONDAGGIO “DEMOS”, IL SOSTEGNO NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE È CRESCIUTO DAL 2015 A OGGI, ED È TRASVERSALE ALL’ETÀ E AL CREDO POLITICO
In Italia, un Paese per molti versi diviso, c’è un riferimento condiviso. Oltre ogni distinzione. Politica, sociale, territoriale. È il Presidente Sergio Mattarella. In un recente sondaggio, condotto da Demos per Repubblica, ha raggiunto un grado di consenso, fra i cittadini, ben più che maggioritario.
Quasi 3 italiani su 4, per la precisione: il 73%, infatti, esprimono nei suoi confronti “molta-moltissima fiducia”. Un sostegno larghissimo. Che non ha conosciuto flessioni significative, dopo la prima elezione, avvenuta nel 2015. Al contrario: è cresciuto. Soprattutto negli ultimi anni, fino a raggiungere il livello attuale.
D’altra parte, in Italia è, da tempo, diffusa la domanda di un(a) “leader forte”. Che dia un volto e un’identità alla politica. In tempi nei quali la politica è confusa. Senza veri riferimenti. O, al contrario, con troppi riferimenti. Troppi leader e troppi partiti, che vanno e vengono. Basta ricostruire quanto è avvenuto nell’ultimo decennio. Dopo il declino di Berlusconi e l’irruzione del M5S. L’anti- partito che ha occupato lo spazio dell’anti-politica.
Non sorprende, dunque, che oltre la metà degli italiani si dica d’accordo con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Tuttavia, il grado di consenso registrato da Mattarella, in questa fase, assume significati diversi. Risponde, anzitutto, alle divisioni fra le parti e i partiti. Tra maggioranza di governo e opposizione. Ma anche al loro interno. Nel “campo largo” dell’opposizione, in particolare, le distanze sono talmente “larghe” che è difficile trovare punti di incontro. Fra il Pd e il M5S, soprattutto. Mentre appaiono evidenti anche i contrasti nel Pd e nel M5S. Tuttavia, nella maggioranza ci sono distanze anche fra FdI e Lega. Ma sono evidenti anche le divisioni interne.
In particolare, nella Lega. Così diventano più chiare le ragioni della fiducia verso il Presidente Sergio Mattarella. Cresciuta, negli ultimi anni, quando la “paura del virus” ha spinto i cittadini alla ricerca di un riferimento comune. Per affrontare la sfida della pandemia, infatti, gran parte del Paese ha ri-scoperto la fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni. E si è stretta intorno al Presidente.
È significativo, perfino sorprendente, in tempi di divisione e spaesamento, quanto la fiducia nei confronti del Presidente sia estesa e trasversale. Sul piano della posizione politica e di partito. Infatti, come emerge dal sondaggio di Demos per Repubblica , raggiunge i massimi livelli fra gli elettori del Pd e di FI. Nonostante la candidatura di Mattarella abbia prodotto lo strappo fra Berlusconi e Renzi.
Ma il Presidente raccoglie circa due terzi del consenso anche nella base degli altri partiti. Inoltre, è significativo come “attragga” componenti lontane e pressoché opposte, sul piano dell’età. Raggiunge, infatti, il grado di fiducia più elevato – quasi il 90% – fra coloro che hanno 65 anni e oltre. Seguono gli ultra 50enni.
Ma, subito dopo, a distanza, ci sono i più giovani. Con meno di 30 anni. Fra i quali la popolarità di Mattarella supera – di poco – il 70%. Piace, dunque, ai più anziani e ai più giovani. Insomma, in un Paese diviso, per certi versi, frammentato, il Presidente costituisce un riferimento. Di fronte ad ogni problema. Ad ogni emergenza. Senza protagonismo. Senza alzare la voce. E, probabilmente, la principale ragione della sua popolarità è proprio questa.
(da La Repubblica)
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