MERCENARI PER COMBATTERE CONTRO L’UCRAINA: “ERA PRASSI CHIEDERE AIUTO ALLA LEGA”
UN INDAGATO CHE FACEVA IL CECCHINO APRE UN NUOVO CAPITOLO SUI FINANZIAMENTI AI MERCENARI ITALIANI AL SERVIZIO DI PUTIN
Luigi Frau per quattordici anni ha prestato servizio nel reparto mobile di Cagliari. Poi dopo aver lasciato la divisa è partito per il fronte del Donbass.
È il febbraio del 2015 quando viene fermato dai carabinieri del Ros all’aeroporto di Bologna. È sospettato di essere uno dei mercenari italiani che hanno combattuto per l’esercito filorusso.
Lui nega, «non ho mai preso un’arma in mano» giura.
E però la sua tuta mimetica lo tradisce: «Ha la parte sinistra consumata rispetto alla destra», scrive la Procura.
Per i detective dell’Arma Frau ha fatto il cecchino per i ribelli.
Viene interrogato a lungo. E ricostruisce il suo soggiorno in Ucraina durato circa cinque mesi.
Ad interessare i magistrati però è altro. Perchè durante il suo racconto svela un particolare su cui sono in corso accertamenti.
E cioè sul fatto che fosse prassi per i ribelli «chiedere aiuto al partito della Lega». §
Frau sottolinea ai militari come dopo essere arrivato a Donetsk fosse entrato in contatto con il governo locale che combatteva affinchè la regione fosse annessa alla Russia.
Frau racconta di essere entrato a far parte del comitato per le comunicazioni sociali del ministero dell’informazione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.
(da “il Secolo XIX”)
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