MICHAEL MOORE: “SALVINI? UN RAZZISTA E UN BIGOTTO”
ALLA FESTA DEL CINEMA IL GRANDE REGISTA NON HA PELI SULLA LINGUA: “CHIAMATELO CON IL SUO NOME, BASTA ESSERE GENTILI”
“Salvini ? Un razzista e un bigotto. Dovete smetterla di essere gentili con lui e chiamarlo col suo nome. Non gli piacciono i matrimoni gay ? Gli consiglio di non sposarsi con uno del suo sesso e di lasciare liberi gli altri. Pensi agli affari suoi”.
Scandito da applausi scroscianti- platea giovanissima- l’incontro ufficiale di Michael Moore col pubblico della Festa del Cinema di Roma ha fatto il pienone.
Incita i ragazzi del pubblico, come i loro coetanei Usa, a candidarsi in politica- lui lo ha fatto a 18 anni – “perchè siete molto più intelligenti di chi ci guida”.
“Sono in Italia da 5 giorni e ho visto molta tv italiana- dice – qui da voi la gente sembra divertirsi con Salvini e Di Maio. Non c’è niente di divertente. E’ colpa di una sinistra che lo ha permesso. I vostri liberal, come i nostri, si sforzano di essere non troppo socialisti, non troppo di sinistra, praticamente la linea è ‘non sappiamo bene cosa siamo, però votateci!'”
L’escalation di Berlusconi prima e Salvini poi in Italia si spiega, per Moore, come il trionfo ” a sorpresa” di Trump.
“Mi dicevano: la gente è troppo intelligente per votarlo. La gente NON E’ troppo intelligente, se vieni da tre decenni in cui hai raso al suolo le scuole, se fai pagare 150 mila dollari per una laurea, se chiudi le biblioteche e consenti la concentrazione proprietaria dei media. Così si rincretinisce una Nazione, e si sfrutta l’ignoranza per governare”.
I molti errori di Obama, scintilla di tante speranze – errori che per Michael Moore hanno favorito l’avvento di Trump – dovrebbero essere di monito anche ai nostri ‘liberal’: “Se abbandonano i loro valori la gente li abbandona, non li rispetta più”.
Ricorda una sinistra italiana che nel 1990, al suo primo sbarco nel nostro Paese, portava in piazza un milione di persone contro la guerra in Iraq: “La vostra sinistra deve decidere cosa vuole essere, perchè nelle democrazie non esiste un sistema di autocorrezione automatica, come nelle automobili. Il fascismo del 21° secolo si presenterà con una faccia sorridente e uno show televisivo”.
Aggiungo una personalissima testimonianza. Ho intervistato la prima volta Michael Moore venticinque anni fa, quando era un documentarista scalcinato, sovrappeso e occhialuto, un Nessuno irricevibile per i nostri Tg.
Ma per me, che a un Tg lavoravo, una forza della natura. Non è cambiato di una virgola, in pubblico come in privato. Non conosco un complimento migliore.
(da agenzie)
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