MILENA GABANELLI: “IL MIO CANDIDATO PREMIER IDEALE E’ MUTO. L’ITALIA GUIDATA DA GENTE MAI ANDATA A SCUOLA”
IL SUO PENSIERO SU POLITICA E GIORNALISMO
Milena Gabanelli è intervenuta oggi ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Diverse le questioni trattate su cui è stata chiamata ad esprimersi: dal giornalismo alla politica, dalla scuola alla Rai.
Sulle polemiche che in questi ultimi giorni hanno investito Fazio e Vespa, non si è voluta sbilanciare più di tanto
“Giornalisti o artisti? Se devono o meno ospitare i politici? Abbiamo problemi più significativi”
Sulle promesse che invece i politici prontamente rivolgono ai propri elettori, durante la propria campagna elettorale e in occasione dell’avvicinarsi alle elezioni, ha replicato
“Io aspiro, prendetela con divertimento naturalmente, ad avere un candidato muto. Il mio candidato ideale è muto, perchè non possedendo la parola e potendosi esprimere solo con i fatti, perderà poco tempo in giro per i salotti, le tv, i convegni o le presentazioni dei libri e si dedicherà all’operatività “
Su quale ruolo giochi invece l’informazione in vista delle elezioni, ha sostenuto che
Giocherà il ruolo di sempre, parteggiando per l’uno o per l’altro, con qualche voce laica che cercherà di dire le cose come stanno, ricordando quello che era stato promesso, quello che è stato fatto ed è stato fatto male oppure non è stato mantenuto, ricordando che ci si perde nei bicchieri d’acqua e si scordano tante questioni, magari cruciali, importanti, per il Paese
Oltre a tematiche politiche e relative a quello che per anni è stato il suo mondo, è stata chiamata ad esprimersi anche su temi più spinosi, come la flat tax, su cui ha aggiunto
“Il 15% è inapplicabile. Ma anche il 25. A meno che tu non sia così certo che si rimetta in modo tutto il mondo. Per rimettere in moto tutto il mondo devi aver creato i presupposti e io non li vedo. Occorrerebbe trovare il modo di eliminare un po’ di sommerso, che ammonta al 15% del PIL. Recuperare la tassazione di quei 208 miliardi è una cosa fattibile. Si ripristinerebbe anche un po’ di concorrenza leale tra quelli che la fattura la fanno e quelli che la fattura non la fanno
Anche il tema dell’istruzione, su cui si è molto dibattuto in questo ultimo periodo, è stato affrontato
Quando parliamo di scuola bisogna conoscerla. Parlano persone che sono candidate alla guida del Paese e sembra che non siano mai andati a scuola. Ma cosa vuol dire eliminare le tasse universitarie? Sembrano non conoscere come è sviluppato il mondo occidentale. Si danno le borse di studio ai meritevoli. Gli si devono dare le borse di studio non per le tasse universitarie, ma per mantenerli all’Università
Più complesso, invece, il discorso sul tanto criticato canone Rai
La proposta di abolire il canone arriva da un politico che aveva garantito che la Rai era il fulcro del servizio pubblico e che per questo dovevano uscirne i partiti. Ora Renzi viene a dire questa roba qui. Io non capisco più. La Rai ha la sua governance e la sua governance oggi è la peggiore che io abbia visto negli ultimi 30 anni. Questa non è colpa di Dio, ma della politica
L’argomento più dibattuto è stato però quello politico, in particolare quando le è stato chiesto cosa ne pensasse del Vice Presidente della Camera, il pentastellato Luigi Di Maio, e se avesse pensato seriamente alla proposta rivoltale di entrare in politica
“Non ho ancora capito se crede nell’euro o no, o crede nell’opportunità delle cose da dire in campagna elettorale, a seconda della piazza in cui si trova. La sua posizione sull’euro è quasi uguale a quella di Renzi sul canone. La gente è talmente infastidita da questa tassa brutta e l’Europa da molti viene vissuta come un problema, quindi cavalcare questi argomenti sembra che premi sempre. Ma non si dice la verità e non si fa evolvere la consapevolezza del cittadino, che sceglierà male. Io in politica? Mi ha corteggiato un po’, ma la tentazione forte non ce l’ho mai avuta. Però mai dire mai. Se posso continuare a fare il mio mestiere credo di saperlo fare meglio e di essere più utile.”
Nonostante il “divorzio” dalla Rai, avvenuto nel 2017, non le manca la voglia di rimettersi in gioco, ancora molto forte oggi
“Per ora sono al Corriere della Sera, fra una decina di giorni debutterà un progetto informativo online e sui social. Un prodotto dedicato alla generazione che sarà la classe dirigente di domani, quella che non si informa più sui mezzi d’informazione tradizionale. Mi rimetto in gioco, mi interessa portare per quello che posso e in buonafede la mia reputazione e un po’ di esperienza dentro a quel mondo per dare un’informazione che spero aiuti ad allargare un po’ gli orizzonti. Il formato è il racconto di argomenti complessi per numeri nell’estrema sintesi. Sarà in video e accompagnato dall’approfondimento dell’articolo
(da “Huffingtonpost”)
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