MILITANTI DI FORZA NUOVA AGGREDISCONO UN GIORNALISTA E UN FOTOGRAFO DE L’ESPRESSO
SALVINI DIMENTICA DI ESSERE IL MINISTRO DEGLI INTERNI: “CHIEDEREMO COME MAI UN SORVEGLIATO SPECIALE FOSSE IN LIBERTA'”… SE NON LO SA LUI CHE GARANTISCE “SICUREZZA” A CHI LO VUOLE CHIEDERE? CLASSICO CASO DI DISSOCIAZIONE PER CONVENIENZA
Aggrediti un giornalista e un fotografo dell’Espresso da esponenti dell’estrema destra. Federico Marconi e Paolo Marchetti erano davanti al cimitero del Verano, a Roma, per documentare la commemorazione dell’uccisione dei tre militanti del fronte della gioventù e del movimento sociale uccisi in via Acca Larentia, a Roma.
A dare la notizia dell’aggressione il sito de L’Espresso:
Alle 14.30 si erano riuniti membri del movimento neofascista Avanguardia Nazionale insieme a Forza Nuova e Fiamme Nere, per commemorare “tutti i camerati assassinati sulla via dell’onore”.
L’aggressione è avvenuta durante l’ora di pranzo. I militanti di estrema destra si sono rivolti ai giornalisti urlando: “L’Espresso è peggio delle guardie”. Hanno intimato, con spinte e minacce, al reporter di consegnare la memoria della macchina fotografica. Si sono poi rivolti con violenza a Marconi, accerchiandolo. Tra loro – si legge sul sito de L’Espresso – c’era il capo di Forza Nuova Roma, sorvegliato speciale:
È probabilmente questa la causa dell’aggressione. Perchè avremmo documentato la piena violazione della restrizione. Castellino si è avvicinato al nostro cronista e lo ha preso per il collo. Altri lo hanno spintonato, tirandogli anche un calcio sulle gambe e una serie di schiaffi.
La ricostruzione continua: gli aggressori si sono appropriati del telefono del giornalista, per cancellare foto e video della giornata, e hanno preso il suo portafoglio, per vedere i documenti.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, su Twitter ha scritto: “Inaccettabile la violenza contro il giornalista dell’Espresso Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti. Roma condanna ogni forma di violenza e di neofascismo”.
“Chiederemo perchè uno degli aggressori (Giuliano Castellino, sottoposto al regime di sorveglianza speciale, ndr) era in libertà ” commenta Salvini.
Forse dimentica di essere lui il ministro degli Interni, la domanda la rivolga a e stesso.
(da agenzie)
Leave a Reply