BARI: TREMILA GILET ARANCIONI, LA RABBIA DEGLI AGRICOLTORI CONTRO LEGA E M5S
I RIMBORSI PROMESSI PER LE GELATE NON SONO MAI ARRIVATI… INVECE CHE PENSARE AI GILET GIALLI FRANCESI, DI MAIO E SALVINI FAREBBERO MEGLIO A CURARSI DI QUELLI ARANCIONI… O NON VALE PIU’ IL “PRIMA GLI ITALIANI”?
Mattinata di proteste a Bari con le strade invase dai gilet arancioni degli agricoltori e degli olivicoltori che invocano “interventi seri e concreti da parte del governo e della regione per il rilancio del settore”.
Emuli dei gilet gialli francesi, i manifestanti si sono ritrovati nel piazzale dello stadio San Nicola con 150 trattori per sfilare nel centro del capoluogo pugliese fino a piazza Prefettura, in cui si è radunata buona parte della protesta attorno alle 9.30.
Dallo stadio la colonna di mezzi ha attraversato il tondo di Carbonara, confluendo poi in via Tatarella e sul ponte Adriatico per raggiungere poi piazza Massari. Da lì i manifestanti si sono diretti in piazza Libertà e verso il lungomare Nazario Sauro per ricongiungersi con i gilet arancioni su corso Vittorio Emanuele e piazza Prefettura, dove sono stati allestiti dei gazebo e fatta risuonare della musica fin dalla prima mattinata.
Sono tremila i manifestanti raccolti attorno al palchetto montato dagli agricoltori. Qui sono solo 60 i mezzi confluiti, per ragioni di sicurezza e secondo le disposizioni delle forze dell’ordine.
Lo stallo produttivo dopo le gelate di febbraio di 2018 e lo spauracchio della xylella che dal basso Salento ha raggiunto ormai le campagne baresi, uniti all’attesa dello sviluppo del piano di sviluppo rurale sono l ragioni della protesta “senza bandiere e sigle, se non il tricolore e appunto il gilet arancione per protestare contro l’immobilismo del governo giallo-verde”, ha spiegato Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce del movimento.
“Il ministro Centinaio venga qui in Puglia per capire quale dramma stiamo vivendo”. È L’invito che il portavoce dei gilet arancioni, ha lanciato dal palco: “Chiediamo il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio dello scorso anno, azioni incisive e definitive contro il batterio della xylella e lo sblocco delle risorse del programma di sviluppo rurale”.
Il presidente del consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, in una nota dichiara che “la protesta degli olivicoltori pugliesi è sacrosanta”. “Ci auguriamo – aggiunge – che il buon senso prevalga e che a breve da Roma arrivino segnali positivi, per vedere garantiti agli olivicoltori pugliesi gli indispensabili risarcimenti”.
Accanto ai gilet arancioni, scortati nel percorso dalle forze dell’ordine, si sono schierati l’Agci, l’Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori, ma anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Sostegno al movimento è arrivato dall’associazione nazionale dei comuni italiani, dall’ordine degli agronomi e dal collegio regionale dei periti agrari.
Non sono mancati gli attacchi al governo e al reddito di cittadinanza di matrice pentastellata, “buttiamo soldi per i fannulloni”, commenta Spagnoletti Zeuli, dopo che gli agricoltori pugliesi hanno dovuto assistere allo stralcio del decreto sulla calamità . E sul simbolo della protesta avverte: “Abbiamo copiato i francesi con il gilet ma noi siamo un popolo tranquillo. L’agricoltore è la parte buona del Paese”, conclude il portavoce.
“Ci abbiamo provato in tutti i modi ad introdurre la deroga per le gelate ma è stata stralciata dalla legge di bilancio. Chiediamo scusa per non esserci riusciti”.
Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese, parlamentari del Movimento 5 Stelle, rispondono così alle proteste dei Gilet Arancioni pugliesi che in migliaia stanno protestando in piazza Prefettura a Bari.
(da agenzie)
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