MONNEZZA CAPITALE E ’NDRINE
LA “29 GIUGNO” E L’APPALTO AL PREGIUDICATO CALABRESE (PARENTE DEL BOSS MANCUSO) PER IL MERCATO DEL RIONE ESQUILINO… BUZZI INTERCETTATO: “SONO LA COOPERATIVA DEGLI ‘NDRANGHETISTI”
L’ultimo affare era la raccolta dei rifiuti provocati dagli incidenti stradali di Roma con i camionicini di una società veneta.
La gara — probabilmente in corso — è nel mirino di Giovanni Campennì, partner in altri affari con Salvatore Buzzi e con la ‘Coop 29 giugno’.
Campennì puntava a pulire le strade ma aveva già ottenuto l’appalto per un mercato romano: l’Esquilino. Nonostante sia “gravato da precedenti penali per truffa, estorsione e furto” e nonostante sia figlio di Eugenio, il cognato del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mancuso, nonostante sia il fratello di Francesco Campennì (arrestato nell’operazione Decollo, una delle più grandi importazioni di droga mai scoperta in Calabria) era il partner prescelto da Buzzi, ras della coop ’29 giugno’ e socio di Massimo Carminati, per la pulizia del mercato Esquilino a Roma.
A tal fine viene creata, su input di Buzzi e con l’ok di Carminati, una cooperativa, denominata ‘Santo Stefano Onlus’ ma che Buzzi definisce più prosaicamente: “la cooperativa de ndranghetisti”.
Ieri per questa coop ‘de ndranghetisti’ sono stati arrestati Rocco Rotolo e Salvatore Ruggero, due calabresi già soci della ’29 giugno’, e legati — secondo i Carabineri — alle cosche della Piana di Gioia Tauro mentre Campennì è stato perquisito a piede libero.
La storia ricostruita dal Ros per gli arresti di ieri è uno scambio tra due associazioni criminali: da un lato con il benestare di Carminati, Buzzi fa entrare dal luglio 2014 la ‘Santo Stefano’, costituita appositamente da Campennì, (con la benedizione dei Mancuso) nell’affare delle pulizie all’Esquilino.
Dall’altro i Mancuso, in precedenza, hanno permesso alla ’29 giugno’ di Buzzi di operare sotto la loro protezione in Calabria nell’emergenza rifugiati aprendo un Centro e incassando dal ministero 1,3 milioni nel 2008-2009 a Cropani (Catanzaro). Durante l’inchiesta sullo scambio Cropani-Roma, Campennì è intercettato mentre raccontava l’altro affare a Buzzi.
Il 26 settembre scorso, scrive il Ros guidato dal generale Mario Parente, “Campennì informava gli astanti di aver partecipato, attraverso l’imprenditore Cassiani Giorgio ad una gara su Roma indetta dall’A.M.A: ‘abbiamo fatto una dimostrazione per l’A.M.A. di certi furgoncini, i Piaggio porter… che fanno post incidente… dopo l’incidente (di auto, Ndr) arriva il furgoncino e pulisce. Su quei furgoncini là noi li abbiamo fatto a dimostrazione”.
L’azienda che avrebbe fornito i furgoni, sarebbe stata la ‘Cassiani Tecnologie S.r.L.’ che è veneta, fattura milioni, e apparentemente senza collegamenti con calabresi o criminali.
Il Ros però prosegue: “Campennì spiegava a Buzzi che la società , per quanto formalmente amministrata da Cassiani, era riconducibile a lui: ‘Io sono Cassiani (…) sono io che gestisco lui’.
Campennì proseguiva illustrando il metodo adottato, per suo tramite dal clan Mancuso, al fine di evitare la riconducibilità a quella struttura criminale delle esportazioni di alcuni manufatti industriali: ‘le migliori sono le mie vasche. Le faccio là sotto (in Calabria) e le mando là (a Verona) (…). gliele vernicio e gliele mando lui gli mette il codice e le manda fuori… le inserisce, le immatricola, tutto a Verona’”. Le parole sull’impresa veneta sono tutte da verificare ma Buzzi era certo che Campennì non scherzasse.
Il 30 gennaio 2014 Buzzi dice: “ahh eccolo qua Giovanni è arrivato!” “è arrivata la ‘ndrangheta”.
Il Ros spiega perchè nel 2008 la ’29 giugno’ non ebbe problemi quando circa 200 africani si materializzarono in un residence di Cropani al posto dei turisti.
L’appalto da 1,3 milioni faceva piacere alla coop di Buzzi, non alla popolazione locale. Ora si scopre che c’era la benedizione del potente clan Mancuso di Limbadi: “Quando io stavo a Cropani parlavoconilPrefetto,parlavocontutti,parlavocon la ‘ndrangheta poi risalivo su”.
Ora gli amici dei Mancuso hanno ottenuto il loro ritorno: l’appalto delle pulizie all’Esquilino. I Ros hanno arrestato Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, entrambi indagati per associazione di tipo mafioso.
Il 2 luglio scorso Buzzi parla con i due calabresi arrestati ieri per appianare un litigio con Campennì.
L’uomo scelto dai Mancuso lavora poco e vuole fare il capo ma, spiega Ruggiero, non si può fare molto: “Io sono andato dai Mancuso per Buzzi e i Mancuso mi hanno mandato a sto soggetto! Perchè tu (Buzzi, Ndr) sei stato rispettato, lo sai, (…) tu sei stato rispettato dai Mancuso. (…) Vengo io perchè loro mi mandano e dico ‘Salvatore, andiamo’… però dietro ci sono loro… in quella rete là comandano loro, poi in questa rete qua comandiamo noi!”. A buon intenditore poche parole. La cooperativa non si scioglie e prosegue l’appalto, almeno fino all’arrivo del Ros.
Marco Lillo
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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