NASCONO I “CLUB DELLA LIBERTA”, L’ARMA SEGRETA DI SILVIO PER CONTROLLARE IL PDL
AVVIATA LA STRUTTURA PER RACCOGLIERE E TENERE UNITI I FORZISTI, MANTENENDO IL TIMONE DEL PARTITO… STANNO PER APRIRE SEDI IN TUTTA ITALIA… L’ASSOCIAZIONE DI MARIO VALDUCCI REGISTRATA DAL NOTAIO IL 27 FEBBRAIO… NIENTE TESSERE, STRUTTURA LEGGERA E CANDIDATI SCELTI VIA WEB: DIVENTERA’ IL VERO CENTRO DECISIONALE PER EVITARE MEDIAZIONI CON AN
Il nome è “Club della Libertà “, lo slogan indicativo della strategia “Inizia una nuova storia, ma è sempre la nostra storia”. Firmato Silvio Berlusconi.
Da un lato si riunisce in Congresso il Popolo della Libertà , dall’altro il premier serra le file dei fedelissimi con lo scopo di preservare l’identità di Forza Italia nel nuovo partito. Recuperando lo spirito movimentista del 1994, anno della sua discesa in campo.
Lo strumento è l’associazione che il suo fedelissimo Mario Valducci ha fatto registrare dal notaio lo scorso 27 febbraio.
I “Club della Libertà ” diventeranno i custodi dell’ortodossia berlusconiana da eventuali contaminazioni esterne.
Da un lato si dovranno fare i conti con i nuovi soci di An, dall’altro li si spiazza con la nascita e la crescita, curata in modo capillare, provincia per provincia, dei nuovi circoli emanazione diretta del premier.
La nuova associazione avrà una struttura leggera, l’opposto del Pdl: niente tessere, niente nomenklature, considerate un retaggio dei partiti tradizionali e “sorpassati”.
In fondo fosse stato per Berlusconi, il Pdl lo avrebbe voluto così, senza classe dirigente, solo lui, il leader carismatico, e i cittadini.
Attraverso i club potranno avere un rapporto diretto con lui e dire on line la loro sulle scelte del governo, sulle future candidature del Pdl, sui temi al centro del dibattito politico.
Un po’ sulla falsariga del modello americano dove più che gli iscritti sono gli elettori registrati a tenere le fila sia del partito repubblicano che di quello democratico.
Su indicazione di Berlusconi nasce la struttura di Valducci, in modo da differenziare due realtà .
Da un lato gli iscritti, asse portante e permanente, di servizio, del Pdl. Dall’altro il vero centro decisionale, nelle sue mani, rappresentato dai cittadini elettori che scelgono di registrarsi per contribuire alle scelte di partito. Una politica a due velocità .
Più ampio sarà lo spazio riservato ai registrati dei Club rispetto ai signori delle tessere, maggiore sarà il peso del pensiero berlusconiano nelle scelte politiche.
Una strategia che finirà per confinare la componente di An in un ruolo di “riserva indiana”, con pochi poteri decisionali.
Le prime sedi dei club apriranno a Roma e a Milano, ma l’obiettivo è coprire rapidamente l’intero territorio nazionale, la mobilitazione è iniziata sul web.
I “Club della Libertà ” infatti, hanno già il loro sito (www.clubdellalibertà .it) dove compilare il modulo di adesione, sotto la foto con la frase slogan del premier.
E su Facebook, grazie all’iniziativa di Roberto Russo, uno dei registi dell’operazione Circoli della Libertà , è nato un apposito gruppo che ha raccolto in pochi giorni già un migliaio di adesioni.
Tra i notabili, l’operazione “Club della Libertà ” ha già incassato l’appoggio di 50 deputati e 30 senatori del Pdl., la vecchia guardia berlusconiana.
Tra i nomi spiccano quello ovviamente di Mario Valducci, il principale stratega organizzativo e macchina del consenso berlusconiano, seguito da Valentino Valentini, storico assistente personale del premier, Enzo Ghigo, Osvaldo Napoli e Antonio Palmieri, l’uomo che ha guidato l’espansione sul web del partito.
Mentre qualcuno pensa che il futuro sia il Pdl riunito a congresso, c’è chi già opera per superarne la struttura ed evitarne le mediazioni.
Comunque la si pensi, la capacità di Berlusconi di spiazzare amici e avversari resta unica.
Anche perchè forse gli altri dormono. Fino al momento di un brusco risveglio.
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