NELLA RISSA ALLA CAMERA DAI VIDEO EMERGE CHE IL LEGHISTA IEZZI HA COLPITO DIVERSI COMMESSI, TRA CUI UNA DONNA
I SOVRANISTI NON HANNO NEANCHE CHIESTO SCUSA A QUESTI LAVORATORI CHE DEVONO SOPPORTARE I BULLI DEI GIARDINETTI CHE AGGREDISCONO QUANDO SONO IN DIECI CONTRO UNO
Una minuta commessa di Montecitorio è stata letteralmente travolta dal corpulento deputato leghista Igor Iezzi, nel momento in cui sia era lanciato verso Donno per colpirlo con pugni e schiaffi.
Iezzi dalle immagini rallentate non ha alcun riguardo verso la poveretta, la travolge mentre lei lo guarda esterrefatta.
Come non fosse bastato lo sfondamento, Iezzi poi se la leva di torno tirandole una gomitata che per fortuna la commessa riesce a parare con il braccio evitando di essere colpita in faccia. Poi nella foga la travolge ancora e lei viene risucchiata dal capannello di altri deputati che seguono Iezzi.
Il corpulento leghista però non si ferma lì, e per quattro volte liberandosi di molti ostacoli umani di fronte a lui, si dà la spinta con alcuni saltelli per cercare di sferrare un pugno o allungare uno schiaffo a Donno. In tutti e quattro i casi il suo smanacciare fa altrettante vittime fra i commessi di Montecitorio. Schiaffi e pugni finiscono sulle loro spalle o sulle loro braccia.
In due casi Iezzi però fa più male: nelle immagini si scorge una sua gomitata alla gola di un commesso che si piega e cade, e poi una smanacciata che manca l’obiettivo e finisce invece sulla faccia di un altro commesso, con le dita infilate nei suoi occhi.
Un comportamento senza dubbio da ring Mma, non da aula parlamentare e infatti Iezzi per questo è stato sospeso 15 giorni dai lavori d’aula, la punizione massima che può comminare l’ufficio di presidenza.
Le scuse che la Lega dovrebbe a questi lavoratori a cui non è concesso protestare
Nessuno dei commessi si è fatto ricoverare o dare ufficialmente giorni di riposo in infermeria, ma senza dubbio sono loro le vittime di questa incredibile rissa. A loro le scuse sono dovute senza se e senza ma.
(da agenzie)
Leave a Reply