NO PINOTTI NO PARTY, IL PD IN IMBARAZZO PER LA FESTA DI LUSSO, LA SENATRICE NON SPIEGA UN BEL NULLA E SI SMENTISCE DA SOLA
LA BASE PD CITOFONA: “E’ QUI LA FESTA?”… LA PINOTTI PARLA DI UNA CENA DA 30 EURO A TESTA PER 155 INVITATI E UNA SPESA DI 5.000 EURO, ALMENO COSI’ GLI AVREBBE DETTO IL MARITO….MARONI INDECISO SE PORTARCI I PROFUGHI DI LAMPEDUSA: ALLO STATO COSTANO DI PIU’
“Votre Chef Ricevimenti è la società leader nel settore della Ristorazione ligure. Dispone sia di suggestive “locations”, Ville, Castelli e palazzi storici situati nella provincia di Genova con splendida vista sul mare, ove è possibile creare qualsiasi tipo d’evento privato (matrimoni, battesimi) e d’azienda (meetings, conventions, cene d’affari): un banchetto di classe”.
E’ il biglietto da visita sul web di una grande azienda di catering genovese, specializzata in cerimonie di alto livello e molto apprezzata negli ambienti esclusivi della città .
Una azienda che cura persino i dettagli, fino all’abbinamento della tovaglia coprimacchia.
Al cliente che vuole organizzare una cena o un pranzo sottopone la possibilità di scegliere tra 12 tipi di copritavolo, 8 tipi di sedie, persino tra 14 tipi di divise dei camerieri.
Tra le location che mette a disposizione c’è la splendida Villa Rosetta a Mulinetti, vicino a Recco, con vista mozzafiato sul Golfo e annessa veranda all’aperto.
Tra i menù raffinati spicca il loro classico abbinamento cocktail rinforzato più pranzo o cena.
E’ questo il contesto scelto dalla senatrice Pd Roberta Pinotti, probabile futura candidata alle primarie alla carica di sindaco, in alternativa al sindaco uscente Marta Vincenzi, del suo stesso partito e intenzionata a ripresentarsi, per festeggiare alla grande il suo cinquantesimo compleanno.
In questa lotta interna alla sinistra, l’appuntamento di stasera, a detta di molti osservatori, sarebbe anche l’occasione per lanciare la propria candidatura contro la Vincenzi (che infatti non è stata invitata).
La scelta di immagine della Pinotti non pare molto in linea con quanto solitamente ricorda nelle sue apparizioni televisive, dove giustamente parla dei problemi delle donne che lavorano, delle precarie, delle famiglie in difficoltà per arrivare a fine mese.
Una discrasia evidente tra la base che vorrebbe rappresentare e una festa privata all’insegna del lusso.
Beccata sul fatto, criticata dalla base Pd che esprime sconcerto sul web, contestata dalle donne genovesi di Futuro e Libertà , la Pinotti si difende non spiegando un bel nulla e smentendo persino se stessa.
Scendiamo nel dettaglio:
1) “La mia è una festa privata”: certo, nessuno le nega il diritto di spendere i propri soldi come vuole e può, ma non dica che “qualsiasi famiglia con due stipendi può permettersi una festa così”, è un insulto alla intelligenza: forse si riferisce al suo stipendio, non certo.a quelli comuni.
Il caso sollevato è di corenza politica, inutile cercare di uscirne così: è normale che in tempi di crisi, un esponente politico dia un segnale di questo genere, venendo meno a quella sobrietà che invece chiedono gli italiani?
2) La Pinotti contesta le cifre: gli invitati non sarebbero 250 ma solo 155 e non sarebbero Vip.
Ma che strano…
Quando una settimana fa il Secolo XIX scrisse della sua “festa Vip” con 250 invitati, facendo anche nomi e cognomi, come mai la senatrice non smentì? Chi avrà mai fornito quei dati al giornalista se non una sua fonte?
Ora che Fli la contesta, gli invitati si sono dimezzati improvvisamente?
3) La Pinotti parla di una spesa di 30 euro a testa e qui non meriterebbe neanche risposta: visto che glielo avrebbe detto il marito, ci limitiano a rispondere che forse era distratta e non avrà sentito bene.
Basta leggere le caratteristiche della location e del servizio che abbiamo indicato, le foto che pubblichiamo e il livello abituale della clientela per avere conferma che la cifra è di almeno 100 euro a testa.
Bastava ammettere, cara Roberta, e dare un giustificazione politica: con 30 euro non organizzeresti neanche una cena alla sala parocchiale di Molassana portandoti la farinata e le frittelle da casa, chi vogliamo prendere in giro?
Non ti basta?
Pensi che non esista in giro qualche fattura della stessa ditta, della stessa location e dello stesso tipo di servizio?
Non siamo degli sprovveduti cara Pinotti.
Nessuno contesta la tua spesa, ma il tuo desiderio di nasconderla ci ricorda il detto che “il tappullo è peggior del buco” e certi comportamenti che negli Usa non sarebbero tollerati: il politico da quelle parti non deve dire bugie.
Le donne di Fli stasera te lo ricorderanno: prova per una volta a chiedere scusa ai tuoi elettori, non è poi cosi difficile.
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