“OGNI GIORNO DALLA MAGGIORANZA PARTE UNA CAZZATA. SALVINI CHE INVITA MARINE LE PEN, CHE ROBA È?”: LA SFERZATA AL GOVERNO DEL PRESIDENTE DI MEDIASET FEDELE CONFALONIERI
“SI SPRECANO ENERGIE SU POLEMICHE INUTILI”… E POI MANDA UN AVVISO AI NAVIGANTI E ALLA MELONI RICORDANDO QUANDO “IN ITALIA E IN EUROPA INIZIARONO LE MANOVRE SU SILVIO BERLUSCONI: “E QUELLO ERA BERLUSCONI”
Il passato riaffiora, stimolato dagli avvenimenti del presente. E per quanto nei conversari il patron di Mediaset si limiti all’essenziale, in questa fase turbolenta per Palazzo Chigi è chiaro a chi e a cosa si riferisce quando evoca le «manovre» contro il Cavaliere: «E quello era Berlusconi…».
Confalonieri non ha mutato idea sulla premier, «continuo a pensare che Giorgia Meloni sia brava, stia facendo bene e possa fare meglio».
E comunque il centrodestra oggi farebbe bene a concentrarsi sulle cose da fare, «invece si sprecano energie su polemiche inutili. Ogni giorno dalla maggioranza parte una c…ta, e dall’opposizione rispondono con una c…ta e mezza. Basta. Il governo è forte nel Paese: si fermi a ragionare sui problemi. Sull’immigrazione qualcosa bisognerà pur fare per quelle persone. Sull’inflazione, il lavoratore non deve essere sussidiato ma deve veder tutelato il suo potere d’acquisto».
Confalonieri osserva le dinamiche politiche dettate dalla sovrapposizione tra la difficile congiuntura e l’avvio della campagna elettorale europea. E dal modo in cui si rivolge ai suoi interlocutori, si capisce che non condivide certi atteggiamenti: «Ma Matteo Salvini che invita Marine Le Pen, che roba è?».
Nella domanda c’è già il giudizio. Anche se la risposta gli serve per dissipare un dubbio: per capire cioè se il capo della Lega voglia davvero ripetere lo schema del 2019, che portò alla crisi del Papeete.
La stabilità va preservata.
Perciò si aspetta che Forza Italia rafforzi l’area di centro della coalizione, «lealmente alleata della premier»: «Lo spazio c’è. C’è un pezzo di elettorato finito nell’astensionismo che si riconosce ancora nelle idee di Berlusconi, in una forza popolare, liberale, garantista, cattolica, europea. Sono persone che non votano Meloni, perché la considerano una leader di destra. Brava ma di destra». Il consiglio che offre a chi glielo chiede è di «irrobustire l’area dei moderati».
Questo compito spetterebbe a Forza Italia, «che deve aprirsi». Pare che Confalonieri avesse invitato i dirigenti azzurri a ricontattare Letizia Moratti: «Lei, per esempio, l’avrei ripresa. Sì, va bene, era andata via. Ma quanti sono andati via e sono poi tornati? Non può passare il concetto del “pochi ma buoni”, non è berlusconiano. Spero che nessuno pensi sia meglio chiudersi nel “meno siamo meglio stiamo”. Bisogna allargarsi».
In questa logica ci sarebbero stati dei contatti tra Matteo Renzi e la famiglia del Cavaliere. Quando gli è stato chiesto, il presidente del Biscione si è schermito. E alla domanda, ha risposto con un’altra domanda: «Mi spiega come mai lui abbia pochi voti e non raccolga più i consensi di una volta?». Ecco come Confalonieri passa le sue giornate romane. A discutere di politica con i politici. È un rito mantenuto anche dopo la scomparsa dell’amico di una vita: «Il 29 settembre sarà il compleanno di Berlusconi e Forza Italia lo celebrerà con una manifestazione a Paestum. A Paestum… Ma che c’entra Paestum? Silvio è di Milano. È a Milano che andava ricordato».
(da il Corriere della Sera)
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