OMICIDIO LUCA SACCHI. GABRIELLI: “NON E’ LA STORIA DI DUE POVERI RAGAZZI SCIPPATIâ€
NON SI SAREBBE TRATTATO DI UNA COMUNE RAPINA MA DI UNO SCAMBIO DI DROGA FINITO MALE
Sono stati interrogati in Questura a Roma i due sospettati per la morte di Luca Sacchi, il 24enne ucciso due sere fa nel quartiere Colli Albani di Roma. Si tratta di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi 21enni, residenti nel quartiere San Basilio. Nei loro confronti la procura di Roma ha emesso un decreto di fermo; gli agenti li hanno scortati nel carcere di Regina Coeli.
Secondo gli inquirenti, non si sarebbe trattato di una comune rapina, ma di uno scambio di droga finito male.
Che dietro ci sia dell’altro lo ha detto chiaramente il capo della polizia Franco Gabrielli. “Gli accertamenti che l’autorità giudiziaria disvelerà quando riterrà opportuno non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati. Lo dico tenendo sempre ben presente, non vorrei essere equivocato su questo, che stiamo parlando della morte di un ragazzo di 24 anni”, ha detto il numero uno della polizia.
“Parliamo – ha sottolineato Gabrielli, a margine della cerimonia per i 70 anni della rivista Poliziamoderna – di una vicenda gravissima. È morto un ragazzo di 24 anni. Questo dovrebbe imporre ad ognuno di noi un atteggiamento di grande riflessione e rispetto”.
“Sono soddisfatto – ha proseguito – della risposta delle forze di polizia, che hanno agito in maniera sinergica, senza gelosie. E non posso non notare, con un certo sollievo – ha sottolineato il capo della polizia – che questa vicenda, sotto il profilo dell’accertamento della verità , ha visto coinvolta la stessa famiglia di uno degli autori dell’efferato gesto”.
La fidanzata della vittima, Anastasia Kylemnyk, ha smentito ai microfoni del Tg1 che la droga c’entri qualcosa. “La droga? Non centra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub”. “Luca non ha mai incontrato gli spacciatori – ha aggiunto Anastasia – Non ho visto e sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi sto zaino’. E Luca mi ha protetto come ha sempre fatto: l’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”.
I due sospettati non si sono affatto costituiti, come era emerso inizialmente.
“Non si sono assolutamente costituiti, sono stati raccolti elementi e poi sono stati catturati fuori dal domicilio, in luoghi dove si nascondevano: uno era in zona San Basilio, l’altro era in un residence, non è stato facile rintracciarlo. Hanno usufruito di legami familiari e conoscenze”, hanno detto il capo della Squadra Mobile di Roma Luigi Silipo e il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma.
È stata sequestrata la vettura che i due sospettati hanno utilizzato per fuggire dal locale in zona Appio dove avrebbero commesso l’omicidio di Luca Sacchi.
Secondo una prima ricostruzione Luca Sacchi e la ragazza volevano acquistare droga ma poi le cose sono degenerate fino al tragico epilogo. Dai primi accertamenti i due sospettati, notando che nello zainetto della donna c’erano parecchi soldi, si sono offerti di procurare lo stupefacente per poi ritornare armati di pistola e rapinare la ragazza. Alla reazione di Luca hanno poi sparato in testa al giovane.
(da agenzie)
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