OPEN ARMS, SALVINI INDAGATO PER SEQUESTRO DI PERSONA E OMISSIONE D’ATTI D’UFFICIO: PALERMO CONFERMA LA PROCURA DI AGRIGENTO E TRASMETTE GLI ATTI AL TRIBUNALE DEI MINISTRI
SALVINI DICE CHE RIFAREBBE LA STESSA COSA, A CONFERMA CHE VA ARRESTATO PER REITERAZIONE DEL REATO: IN UN PAESE CIVILE SAREBBE IN GALERA DA TEMPO … ORA SOLO DI MAIO PUO’ SALVARLO
Sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio in concorso. Reati commessi a Roma dal 14 al 20 agosto “per la conseguente privazione della libertà personale di numerosi migranti”.
Con questa motivazione il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, ha condiviso le ipotesi di reato con le quali il collega di Agrigento Luigi Patronaggio gli aveva trasmesso il fascicolo del caso Open Arms e ha depositato al tribunale dei ministri la richiesta di procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno.
“Quando tornerò al governo rifarò quello che ho fatto” il commento di Salvini, che ha avuto notificato anche un altro procedimento su querela di parte della Mediterranea per la nave Mare Jonio.
Entro novanta giorni dal ricevimento degli atti, compiute le indagini preliminari e sentito il pubblico ministero, se non ritiene che si debba disporre l’archiviazione, il tribunale trasmette il procedimento con relazione motivata al procuratore della Repubblica che lo invia alla Camera competente per l’autorizzazione a procedere qualora l’indagato sia parlamentare.
Salvini è stato indagato ad Agrigento per aver impedito ad agosto lo sbarco e trattenuto a bordo della Open Arms, la ong spagnola, 164 migranti soccorsi in zona SAR libica. La vicenda fu sbloccata dal sequestro dell’imbarcazione disposto, per motivi di emergenza sanitaria, dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
Patronaggio ad agosto aprì una indagine a carico di ignoti per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Solo due settimane fa, dopo aver iscritto Salvini nel registro degli indagati, ha trasmesso le carte ai colleghi di Palermo.
Ribadiamo:
Siamo di fronte a un indagato che nel suo progetto criminale rivendica la “reiterazione del reato” appena ne avrà la possibilità . Uno dei tre casi per cui va spiccato il mandato di arresto e condotto in carcere, visto che il reato prevede una pena fino a 15 anni di galera. Dove peraltro un sequestratore di persone sarebbe da tempo in un Paese civile.
(da agenzie)
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