ORA LA BESTIA DI SALVINI TAROCCA PURE L’AUDIO: TAMBURI ASSORDANTI INSERITI NEGLI INTERVENTI AGLI “STATI POPOLARI”
MODIFICANO I VIDEO PER FAR INTENDERE CHE IL PUBBLICO E’ COMPOSTO DI MALEDUCATI CHE NON ASCOLTANO GLI INTERVENTI MA SUONANO I TAMBURI… MA NEL VIDEO ORIGINALE I SUONI NON C’ERANO
La Bestia di Matteo Salvini colpisce ancora: la macchina social del leader della Lega, infatti, questa volta ha modificato un video, inerente alla manifestazione degli Stati Popolari, aggiungendo in sottofondo, a scopo di propaganda, un fastidioso e assordante rumore di bonghi, che nella realtà non c’è mai stato.
A notare questa discrepanza è stato il giornalista Emiliano Mola, che ha proposto un video sul suo profilo Facebook nel quale mostra come il filmato postato sui profili social di Matteo Salvini sia stato volutamente modificato a scopo di propaganda.
Nel filmato, Mola mostra il post pubblicato da Matteo Salvini il 6 luglio scorso, in cui viene proposto un estratto del discorso che il sindacalista Aboubakar Soumahoro ha fatto nel corso degli Stati Popolari, manifestazione a favore degli “invisibili” che si è tenuta in Piazza San Giovanni a Roma lo scorso 5 luglio. §
L’iniziativa, bollata da Salvini come una raccolta di “clandestini in piazza”, ha visto alternarsi sul palco diverse persone, tutte unite da precarietà e diseguaglianza sociale: braccianti, rider, precari dello spettacolo e della scuola.
Nel post, Salvini mostra un video, della durata inferiore a un minuto, in cui sono proposti tre interventi durante i quali vengono chiesti più diritti e l’abolizione dei due decreti sicurezza firmati proprio dall’ex ministro dell’Interno.
Gli interventi, però, sono conditi da un rumore di bonghi in sottofondo che rende l’audio particolarmente fastidioso e irritante. Rumore di bonghi che non è mai esistito.
Come fa notare Mola, infatti, nel video originale della manifestazione non si sentono nè bonghi nè altri rumori.
Quindi, come afferma il giornalista “qualcuno nella Bestia di Salvini si è preso il disturbo di andare a isolare la traccia dei bonghi e di metterla sotto ogni intervento per dare una sensazione di caos, creando una sensazione di disturbo e fastidio e un’immagine di una manifestazione in cui il pubblico è maleducato, non ascolta e suona i bonghi.
È tutto scientificamente studiato per ingannare i propri elettori”.
(da TPI)
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