CHI PRENDE IL REDDITO DI CITTADINANZA NON VUOLE LAVORARE IN AGRICOLTURA
SU 35.000 RICHIESTE MENO DI MILLE QUELLI DI PERCETTORI DEL REDDITO … SU 5.000 ASSUNZIONI NEI CAMPI NEANCHE 100 I TITOLARI DEL REDDITO DI CITTADINANZA
Qualche tempo fa qualcuno sosteneva che non c’era alcun bisogno di sanatorie nei confronti dei lavoratori stranieri dell’agricoltura perchè gli italiani non vedevano l’ora di finire a zappare nei campi.
All’epoca si obiettava che in effetti aver studiato per cinque o dieci o quindici anni per poi finire a fare i braccianti forse non era la massima aspirazione
Il decreto Rilancio consente a chi prende il reddito di cittadinanza di lavorare nei campi, per al massimo due mesi e a patto che il guadagno complessivo non superi i duemila euro, senza per questo perdere il diritto all’aiuto o subire una decurtazione della cifra versata dallo Stato.
Il settore agricolo sforna un milione di posti di lavoro l’anno. Eppure, garantiscono le associazioni del comparto come Coldiretti a Confagricoltura, la proposta non è stata accolta con entusiasmo:
I numeri sono impietosi. La piattaforma di Confagricoltura, “Agrijob”, ha raccolto circa 35mila curriculum, di cui meno di mille sono stati caricati dai possessori della carta del reddito di cittadinanza.
«Contiamo 5 mila assunzioni a oggi, ma non arrivano a 100 i sussidiati che hanno trovato lavoro nei campi con noi», fanno sapere dall’associazione. Coldiretti, con la sua piattaforma “Job in Country”, ha incamerato 15 mila curriculum, solo 250 provenienti dai beneficiari del reddito di cittadinanza: «Circa 70 i percettori del beneficio che hanno ottenuto un contratto nei campi tramite Job in Country».
La piattaforma della Confederazione italiana agricoltori, “Lavorare con gli agricoltori italiani”, ha totalizzato 5 mila richieste di lavoro, di cui una cinquantina da parte dei percettori del sostegno.
L’app “Resto in campo”, made in Anpal, è operativa da poco tempo e i numeri registrati finora dalla piattaforma sono ancora troppo bassi per poter fare la differenza.
(da “NextQuotidiano”)
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