ORA SERVONO 504 VOTI, SULLA CARTA PRODI NE AVREBBE 500, CANCELLIERI 342, RODOTA’ 163: PARLAMENTO O CORTE DEI MIRACOLI?
DALLA QUARTA VOTAZIONE DI QUESTO POMERIGGIO SUFFICIENTE LA META’ PIU’ UNO DEI CONSENSI… SITUAZIONE BLOCCATA E IN MANO A EVENTUALI DISSIDENTI DEI VARI GRUPPI
Dalla quarta votazione servono almeno 504 voti per essere eletti presidente della Repubblica.
I candidati che si potrebbero scontrare oggi pomeriggio sono tre: Romano Prodi, Stefano Rodotà e Anna maria Cancellieri.
A un’ora dall’inizio della quarta votazione, cioè la prima nella quale basta la maggioranza assoluta e non più i due terzi dei voti, al netto di franchi tiratori ed assenze sulla carta Prodi godrebbe dell’appoggio di tutto il centrosinistra che, comprendendo anche Grandi elettori, socialisti, Svp, centro democratico e altri, potrebbe arrivare a 500 voti (472 parlamentari e 28 rappresentanti delle regioni), cioè vicinissimo al quorum.
La Cancellieri, ove appoggiata da tutto il centrodestra e i centristi di Monti e Fratelli d’Italia, arriverebbe a 342 voti.
Rodotà invece – sempre sulla carta – raccoglierebbe solo i voti di M5S, cioè 163.
Il totale di questi voti è di 1005.
Mancano i due senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi e Giulio Andreotti che non dovrebbero votare per motivi di salute.
Beppe Grillo ha sottolineato che «nessuno nel Movimento si è mai sognato di votare per Prodi, il solo nostro candidato è il professor Rodotà ».
Per il M5S la prima scelta continua dunque ad essere formalmente Stefano Rodotà .
I due capigruppo, Vito Crimi e Roberta Lombardi, si sono recati a metà mattina a casa del giurista, ufficialmente «solo per fargli un saluto».
E al termine del faccia a faccia hanno ribadito la linea: «Rodotà conferma la sua disponibilità e non farà nessun passo indietro, nemmeno alla quarta votazione».
Il voto è però segreto e nell’urna, già al prossimo giro – l’esito della terza votazione sarà invece uno scontato nulla di fatto – , potrebbero finire consensi per Prodi di provenienza grillina.
Berlusconi ha convocato all’ora di pranzo lo stato maggiore del Pdl a Palazzo Grazioli per definire la strategia da tenere in occasione della quarta votazione.
Non viene esclusa la possibilità di un’uscita dall’aula in segno di protesta.
Alle 15, in concomitanza con la quarta votazione, potrebbe essere anche promossa una contestazione in piazza Montecitorio: Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha già iniziato a convocare via Twitter i propri militanti.
Nel Pd si parla di qualche malumore tra i dalemiani: da quella parte potrebbe mancare qualche voto.
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