ORA SIAMO AL COMPLETO; CAPITANO ULTIMO SI CANDIDA CON DE LUCA ALLE EUROPEE E PER L’OCCASIONE SCOPRE IL VOLTO DOPO 31 ANNI
VIA IL PASSAMONTAGNA AL TEATRO QUIRINO ALL’EVENTO ELETTORALE: “ATTO D’AMORE”
«Dopo 31 anni scopro il volto». Capitano Ultimo per la prima volta dopo anni, ha scoperto oggi il suo volto al teatro Quirino di Roma per affrontare la campagna elettorale senza maschere come candidato di “Libertà”, la lista creata da Cateno De Luca.
Sergio De Caprio, detto Capitano Ultimo, il generale noto per l’arresto di Totò Riina, non si era infatti mai tolto il passamontagna dal gennaio 1993. «Scopro il volto per le elezioni come “atto d’amore. Così feci il mio lavoro da Carabiniere, così affronterò questa campagna», ha detto.
Chi è Capitano Ultimo, l’uomo che arrestò Totò Riina
Capitano Ultimo è il carabiniere che nel 1993 ha messo le manette ai polsi del boss di Cosa Nostra, Totò Riina. Si chiama Sergio De Caprio, è nato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, nel 1961. Ex allievo della “Nunziatella”, dopo la formazione nella Scuola Ufficiali di Roma chiede di essere trasferito in Sicilia, dove presta servizio per due anni come Comandante della Compagnia di Bagheria. Qui nel 1985 arresta i latitanti Vincenzo Puccio e Antonino Gargano, braccio destro di Bernardo Provenzano. Dopo i risultati ottenuti in Sicilia nella lotta alla mafia, viene trasferito a Milano, dove diventa capitano del Ros (Raggruppamento operativo speciale). A Milano fonda il Crimor: un’Unità Militare Combattente operativa a Palermo dal settembre 1992 e sciolta nel 1997. Ed è con la struttura da lui creata che arresta il boss mafioso Totò Riina. L’eclatante operazione del 1993 tuttavia porterà all’accusa per il Capitano Ultimo di favoreggiamento a Cosa Nostra insieme al generale Mario Mori, uno dei fondatori del Ros.
I due furono rinviati a giudizio su richiesta dell’allora sostituto procuratore di Palermo, Antonio Ingroia, per aver omesso di informare la Procura che il servizio di osservazione alla casa di Riina era stato sospeso, causando così, secondo l’accusa, un ritardo nella perquisizione del covo del boss. Nel 2006, Ultimo e Mori sono stati prosciolti “perché il fatto non costituisce reato”.
De Caprio resta nel Ros fino al 2000, viene trasferito per sua volontà al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (Noe) di Roma, e assume il ruolo di vice comandante. Sotto il suo comando, viene arrestato il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi e l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Diventa vice comandante del Noe segue il caso della Cpl Concordia. Infine passa all’Aise, il servizio segreto per l’estero dove nel 2016 dirige l’ufficio affari interni.
Nel 2017 viene restituito all’Arma perché, dopo il caso Consip «è venuto meno il rapporto di fiducia». Nel 2015 fonda una associazione, la “Volontari Capitano Ultimo Onlus” e 2018 ha rinunciato all’onorificenza di Cavaliere della Repubblica ricevuta il 2 giugno 2017.
(da agenzie)
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