ORA VEDIAMO SE ANCHE I TEDESCHI RIMPATRIANO I TORTURATORI LIBICI CON VOLO DI STATO: È STATO ARRESTATO IN GERMANIA KHALED AL HISRI, DETTO “AL BUTI”, SOCIO DEL GENERALE ALMASRI E UNO DEGLI UOMINI AL VERTICE DELLA POLIZIA-MILIZIA RADA
LE AUTORITÀ TEDESCHE STANNO VALUTANDO IL PROFILO DEL FERMATO, PER CUI POTREBBE GIUNGERE A MOMENTI LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DAVANTI ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
È stato arrestato in Germania il “socio” del generale libico Almasri, su cui pendevano le indagini della corte penale internazionale. Si tratta di Khaled al Hisri, detto “Al Buti”, tra gli uomini al vertice della polizia-milizia Rada, la cosiddetta forza di intervento rapido che a sua volta controllava la “Polizia giudiziaria” del generale Al Masri. Entrambi i gruppi armati, originariamente affiliati al governo centrale, sono in via di scioglimento in Libia.
Le autorità tedesche, a quanto apprende “Avvenire”, stanno valutando il profilo del fermato per cui potrebbe giungere a momenti la richiesta di estradizione davanti alla Corte penale internazionale dell’Aja.
Due giorni fa il governo di Tripoli aveva cancellato tutte le immunità funzionali attribuite al generale Almasri, che rimane ricercato dalla corte penale internazionale e su cui pende un mandato di comparizione della procura di Tripoli, dove più volte è stato minacciato di arresto e trasferimento all’Aja dopo che il 19 gennaio venne arrestato in Italia e il 21 rimpatriato a Tripoli con un volo organizzato dalle autorità di Roma.
Fonti investigative internazionali hanno confermato da “Avvenire” il fermo di al Buti, e nelle prossime ore potrebbe arrivare la richiesta di arresto ed estradizione da parte della corte penale internazionale che su di lui aveva ricevuto denunce circostanziate.
Nei mesi scorsi la procura dell’Aja aveva preannunciato davanti al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l’emissione di una mezza dozzina di nuovi mandati di cattura per i crimini commessi in Libia. Molti di questi mandati sono coperti dal
segreto e al momento non è stato confermato se tra i nomi vi è quello di al Buti
Già nel 2021 il “Panel of experts”, il gruppo di investigatori incaricato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per le indagini sulla Libia, segnalava una serie di crimini commessi da al Buti nella stessa prigione controllata da Almasri.
Il Panel “continua a ricevere testimonianze da ex detenuti della Special Defense Force, tenuti nella prigione di Mitiga”, si leggeva nel rapporto di 548 pagine. Come per Almasri erano state raccolte denunce e riscontri su “detenzione arbitraria, tortura, confisca di beni, abusi e umiliazioni sessuali a danno delle detenute donne da parte dei guardiani”. Al Buti è stato identificato tra le figure con un ruolo di vertice. Gli ispettori delle Nazioni Unite avevano chiesto un confronto con la Special Deterrence Force libica “ma invano”, scrivevano.
Di recente si erano perse le tracce di “Al Buti”, secondo alcune fonti addirittura protetto da non meglio chiariti “incarichi diplomatici”. Se così fosse, anche un eventuale “passaporto diplomatico”, non lo metterebbe al riparto da un eventuale mandato di cattura internazionale.
Se Al Hisri venisse trasferito all’Aja potrebbe essere aperto il processo internazionale sui crimini in Libia, provocando un vero terremoto non solo a Tripoli, ma anche tra i governi europei che pur davanti alle denunce, hanno continuato a cooperare con le autorità di Tripoli, fino al recente caso AlMasri su cui resta aperto l’approfondimento della Corte penale internazionale riguardo alle scelte dell’Italia
(da Avvenire)
Leave a Reply