PARISI AD ARCORE DA BERLUSCONI
IL PROGETTO DI RIPARTIRE DA UNA “LEOPOLDA DEI MODERATI”…MA SE NON ROMPE CON LA LEGA NON VA DA NESSUNA PARTE
Attorno all’ora del tramonto Stefano Parisi varcherà i cancelli di Villa San Martino ad Arcore, per un incontro con Berlusconi.
Al momento, confermano diverse fonti, il faccia a faccia è in agenda.
Ecco dunque la seconda tappa del famoso “metodo Berlusconi”.
Prima l’ex premier ha buttato lì il nome di Parisi nel corso del vertice di venerdì di fronte alla riottosa nomenklatura, per sondare le reazioni.
Poi il faccia a faccia. Poi la fase della legittimazione interna in cui Parisi entrerà pienamente nella vita di Forza Italia.
E cioè proprio quello che il vecchio Silvio aveva in mente dall’inizio. I ben informati attorno quasi divertiti vedono la solita prassi: “Ai vertici ha detto ‘non vi preoccupate, viene a fare il manager, a Parisi ha detto ‘avrai il ruolo politico di costruire la nuova baracca’, insomma lo butta in mezzo e vede come va con molto pragmatismo”.
I due, Parisi e Berlusconi, parleranno proprio del progetto e del ruolo che avrà l’ex candidato sindaco di Milano, che in queste ore ha già ricevute molte telefonate di azzurri che si mettono a disposizione.
Tra i primi ad alzare la cornetta Gianfranco Miccichè, Antonio Tajani, Francesco Giro, solo per dirne alcuni della lunga lista.
Ma, adesso che è chiaro che l’ex premier ci punta, in parecchi hanno riposto l’ascia di guerra.
Parisi, fortemente appoggiato da Gianni Letta e Fedele Confalonieri, ha in mente un percorso che, in sostanza, consiste nel riprodurre livello nazionale il famoso “modello Milano”, la coalizione che unità lo ha sostenuto.
Con molto ottimismo sulla Lega, dove confida nella fronda di Maroni per ricucire l’alleanza. E puntando però non sulla riunione di combattenti e reduci, ma un radicale rinnovamento di Forza Italia.
Di fatto un nuovo movimento di Moderati, destinato a prenderne il posto.
A Berlusconi dirà : “Ho già in mente l’evento” in cui lanciarlo. Una sorta di Leopolda moderata, da tenere a Milano a settembre, prima del referendum istituzionale. Non dopo. E non è un dettaglio.
Un ex ministro di Forza Italia spiega: “Berlusconi è stra-convinto per il No perchè sa che se perde Renzi torna in gioco per un governo di larghe intese e comunque rientra nel gioco politico. Ci vuole arrivare con un partito vivo e non con uno morto”.
Come tenere assieme il vivo e il morto, evitando che il morto sbrani il vivo sarà , per Parisi, proprio il punto più delicato della questione.
(da “Huffingtopost”)
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