PARLAMENTARI M5S CONTRO LA CANDIDATURA DI BUGANI A BOLOGNA
“SE QUALCUNO VUOL FAR DIVENTARE IL MOVIMENTO UN PARTITO VERTICISTICO TROVERA’ OSTACOLI”
“A Bologna si è deciso di non rispettare le nostre regole. Semplici, democratiche, condivise. Questo ha aperto una ferita che resta scoperta e sta creando problemi. Forse ci sono ancora i tempi per rimediare: fare un passo indetto e consultare gli attivisti”.
A riaprire la polemica sulle candidature in casa 5 Stelle stavolta è l’eurodeputato Marco Affronte, ex collaboratore di Andrea Defranceschi in Regione. Da Bruxelles, il riminese Affronte attacca di petto la “svolta bolognese”, ovvero il metodo scelto da Massimo Bugani e Marco Piazza per correre alle amministrative 2016: niente primarie nè per il candidato, nè per la lista.
Un metodo legittimato anche dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ieri a Imola per un’iniziativa contro l’ampliamento della discarica: “Bugani è il candidato naturale del Movimento. Queste persone avrebbero dovuto farsi avanti prima”.
Ma i 90 attivisti che hanno firmato una lettera aperta allo staff, in cui chiedono primarie e più trasparenza sulla lista, incassano anche il sostegno della deputata Elisa Bulgarelli.
“Se qualcuno in corso d’opera intende cambiare direzione e fare diventare i 5 Stelle un partito verticistico troverà in me un immenso ostacolo. Perchè non solo non me ne vado da nessuna parte, ma ho intenzione di far rimanere il Movimento quello che abbiamo raccontato e promesso per anni”.
Tra i firmatari della petizione ci sono anche diversi consiglieri comunali 5 Stelle della provincia, ma finora al loro fianco non era sceso nessun big del Movimento. L’eurodeputato Afrfonte è il primo, a prendere esplicitamente le parti dei ribelli.
“Io mi auguro che si rispetti sempre il nostro metodo del voto aperto agli iscritti del Comune interessato, per una scelta libera fra più candidati e una composizione della lista in base alle preferenze. Solo così potremmo continuare a distinguerci dai Partiti. Per quel che mi riguarda sono certo che a Rimini si possa votare in tal senso: niente autocandidature tramite giornali, niente scorciatoie, niente delfini. Si vota e basta”.
Il suo appello, prende le mosse da un ragionamento più ampio sul futuro del Movimento, e sulle sue prospettive: “Il metodo con il quale scegliamo e sceglieremo i nostri candidati sindaco non è per nulla secondario”.
A Roma, prosegue Affronte, “niente liste bloccate, niente investiture dall’alto, niente candidati unici”. Quindi arriva l’attacco su Bologna: “Per ora abbiamo assistito alla scelta di tre candidati sindaco delle città principali con tre metodi diversi. In un caso con un voto ‘tradizionale’ cartaceo, in uno con un’assemblea e un candidato unico, in un terzo con l’investitura dall’alto. Sono sconcertato: che messaggio trasmettiamo così?”.
Una domanda alla quale dovrà rispondere Alessandro Di Battista, la cui presenza è annunciata domani pomeriggio in via Ugo Bassi, ai banchetti per la raccolta firme per Bugani sindaco.
Caterina Giusberti
(da “La Repubblica”)
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