PATETICI: INVECE DI RISPONDERE SULLA RICHIESTA DI FINI DI PRENDERE LE DISTANZE DAL FASCISMO, FRATELLI D’ITALIA ATTACCA LUCIA ANNUNZIATA: “LA SUA E’ UNA FAZIOSITÀ OFFENSIVA E PALESE”
I MELONIANI SPARANO A ZERO SULLA CONDUTTRICE: L’ENNESIMO ATTACCO DIMOSTRA IL TENTATIVO DEL GOVERNO DI METTERE LE MANI SULLA RAI SILENZIANDO QUALSIASI VOCE CRITICA
Il problema dell’egemonia culturale della sinistra non c’entra nulla. La presunta ricerca di una nuova egemonia è puro artificio retorico. L’ennesimo attacco del partito di Giorgia Meloni a Lucia Annunziata dimostra l’allergia della maggioranza a tutto quel che è dissenso. L’esercizio critico del libero giornalismo non viene accettato.
Qualsiasi visione del mondo che non rispecchi quella del potere è considerata lesa maestà. Partono i gendarmi con le agenzie di stampa fotocopia, le audizioni pronte in Vigilanza, gli avvertimenti e le minacce. Siamo tornati ai tempi di Berlusconi e dell’editto bulgaro, ma senza conflitto d’interessi. Dunque l’unica intenzione del governo è occupare ogni minimo spazio di potere? E far tacere chiunque osi non applaudire?
Colpire Lucia Annunziata ed evitare invece polemiche contro Gianfranco Fini. La strategia di Fratelli d’Italia dopo la messa in onda della trasmissione Mezz’ora in più su Rai tre è molto chiara. Si mettono sotto accusa le parole della giornalista che ha collegato la festa del 25 aprile alla gestione da parte del governo dei migranti. E non si risponde alla richiesta dell’ex leader di An di riconoscere l’antifascismo e prendere le distanze dal passato.
I componenti della commissione di Vigilanza Rai e il capogruppo alla Camera Tommaso Foti guidano l’attacco e sulle parole usate da Lucia Annunziata, assicura la vicepresidente della Vigilanza, Augusta Montaruli, «chiederemo conto nelle audizioni già programmate in commissione» perché «il collegamento infelice tra 25 Aprile e le modalità con cui il governo sta trattando l’immigrazione sono solo l’ultimo attacco di una faziosità palese e offensiva nella tv pubblica, di cui Lucia Annunziata si sta rendendo protagonista». Secondo Montaruli la Rai viene usata come una «clava ideologica verso il governo» e Lucia Annunziata ancora una volta fa «una violazione del pluralismo».
Infastiditi o restii a parlare, invece, appaiono i parlamentari di Fratelli d’Italia quando si tratta di commentare le parole di Fini. Qualcuno, però, accetta di rispondere a La Stampa. Federico Mollicone, senatore: «La mia opinione è che questo dibattito sul 25 aprile sia un po’ come i saldi: una parte della sinistra lo vuole far tornare in auge per distrarre dall’assoluta mancanza di proposte politiche e programmi. Noi auspichiamo – come si capisce dalla mozione che abbiamo approvato – la costruzione di una Unità nazionale sostanziale fondata sulle tre date principali della Nazione: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre. Lo abbiamo più volte ripetuto, come ha fatto il presidente del Senato La Russa, che ha dovuto chiarire l’intenzione delle sue parole».
Infastidito, Marco Marsilio, presidente dell’Abruzzo: «Non c’era bisogno del consiglio di Fini. Eravamo con lui a Fiuggi. È ora di finirla con queste lezioni». Seccato anche Carlo Fidanza, deputato nel Parlamento Ue: «Mi astengo. Ma davvero dobbiamo commentare quello che dice Fini?».
(da La Stampa)
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