PER L’IMU VERSO UN MEZZO RINVIO CON MINI-CONDONO PER I GIOCHI
AD OGGI “COPERTA” SOLO LA RATA DI GIUGNO, DEL RESTO SI PARLERà€ A OTTOBRE
“Ancora una notte di lavoro e la portiamo in porto”. Gaetano Quagliariello inclinava all’ottimismo nella serata di ieri sulla questione Imu.
Per come sembrano mettersi le cose, però, più che altro il ministro pidiellino avrebbe potuto dire “ancora una notte di lavoro e poi un altro rinvio”.
Il Consiglio dei ministri di oggi — ammesso che si tenga, visto che mentre andiamo in stampa non è stato ancora convocato ufficialmente — dovrebbe sancire infatti l’ennesimo spostamento in avanti del problema.
O meglio: verrà sterilizzata la rata di giugno (che costa 2,6 miliardi di minori introiti) sulla prima casa e i terreni agricoli; per quella di dicembre — altri due miliardi — se ne dovrebbe riparlare invece a ottobre, con la legge di Stabilità , quando saranno definiti anche natura e gettito della famosa service tax che dovrebbe sostituire tanto l’Imu che la Tares (rifiuti e servizi comunali).
Ai sindaci intanto, ieri arrivati allarmatissimi a palazzo Chigi, è stato assicurato che slitterà a fine anno il termine per approntare i bilanci, in modo da avere chiaro quali risorse avranno a disposizione.
Il presidente Anci Piero Fassino ha messo comunque le mani avanti: “Ci è stato garantito che lo Stato coprirà in ogni caso l’intero gettito stimato per il 2013”.
Non solo dell’imposta sugli immobili deve però occuparsi il Tesoro.
Il ministro Fabrizio Saccomanni sta infatti cercando anche di trovare le risorse per “coprire” le missioni militari all’estero (sono finanziate fino a + settembre, servono 400 milioni di euro circa) e l’ultima tranche della Cassa integrazione (altri 600 milioni).
Il nodo, al solito, sono le coperture economiche.
Persino Renato Brunetta all’ora di cena sembrava ammansito: “Ci sono ancora un po’ di problemi, ma pensiamo di riuscirci”.
Come si sa da giorni, al Tesoro stanno mettendo insieme un’operazione di vero e proprio bricolage per arrivare almeno ai tre miliardi e mezzo che servono per arrivare sereni fino a ottobre: i maggiori introiti Iva dovuti al pagamento dei debiti commerciali della Pubblica amministrazione (1,5-2 miliardi), qualche taglio mirato, il solito lavorio su bolli e accise, l’eterna maggiore tassazione sui giochi (le slot machine in particolare) che già fa alzare grida di dolore tra le industrie del settore.
Forse si consoleranno se entrerà nel provvedimento una delle opzioni messe sul tavolo dai tecnici per recuperare qualche soldo.
Tra le ipotesi messe sul tavolo dal Tesoro infatti — spiegano fonti governative — ci sarebbe anche un minicondono mascherato sul contenzioso proprio in materia di giochi.
I dettagli non sono al momento disponibili, ma la previsione sarebbe in singolare coincidenza con la chiusura — attesa a brevissimo — dello storico conflitto tra Corte dei Conti, Monopoli e società concessionarie sulla famosa multa da 98 miliardi.
Quella cifra non esiste più: il ricalcolo dell’infrazione ha portato la magistratura contabile a condannare le aziende ad un risarcimento di tre miliardi (l’80% degli introiti) e i Monopoli ad un danno erariale di 2,5 miliardi.
Ora, però, potrebbe venir fuori il condono mascherato (forse mini, ma magari no)
Marco Palombi
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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