PER NON SPACCARSI SULLE CANDIDATURE ALLE REGIONALI, IL CENTRODESTRA STA FACENDO UN PAPOCCHIO: PER NON SCONTENTARE ZAIA, CHE NON POTRA’ RICANDIDARSI IN VENETO, GIORGIA MELONI POTREBBE OFFRIRGLI UN MINISTERO. IL PIU’ PAPABILE SAREBBE IL VIMINALE (CHE SALVINI SOGNA PER SE’) MA VA CONVINTO PIANTEDOSI A CANDIDARSI GOVERNATORE IN CAMPANIA (DOVE PERO’ SCALPITA CIRIELLI)
MA A DESTRA SONO IN ALTO MARE: SISTEMATO ZAIA, CHI SI CANDIDA IN VENETO? IL CARROCCIO SPINGE PER ALBERTO STEFANI O DI MARCO CONTE, SINDACO DI TREVISO, FORZA ITALIA VUOLE FLAVIO TOSI E FDI ORA FA CAPOLINO ANCHE RAFFAELE SPERANZON, VICINISSIMO A FAZZOLARI
Accordo fatto in Veneto? Così lasciava intendere ieri mattina il capo di Noi Moderati, Maurizio Lupi che, è cosa nota, non disdegnerebbe di correre da sindaco di Milano, con la sponda di una fetta di FdI, Ignazio La Russa in testa. Ma FI e Lega per ora si mettono di traverso. Da un evento nel Padovano, l’ex ministro metteva a verbale: «Credo che lunedì», cioè domani, quando a Palazzo Chigi si ritroveranno i leader del centrodestra, «daremo indicazione, come coalizione, del candidato alla presidenza della Regione Veneto».
Ecco Flavio Tosi, europarlamentare azzurro e aspirante governatore di Palazzo Balbi in quota forzista: «La trattativa — dice a Repubblica — deve ancora cominciare, difficile che il tavolo possa arrivare a un via libera già tra 24 ore». Anche dal Carroccio e da Fratelli d’Italia ammettevano che no, un accordo
complessivo sulle regionali d’autunno non è alle viste. Il tetris non ha tutti gli incastri sistemati.
Il match principale, a destra, è il dopo-Zaia. Il presidente uscente del Veneto, in gran segreto, ha incontrato la premier Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Indiscrezione confermata da più fonti governative. Il rendez-vous, che risale a tre settimane fa, non ha sciolto tutti i nodi, ma è il segno di un riavvicinamento politico, dopo gli attriti sul terzo mandato.
Il “Doge”, dicono nella sua cerchia, sta valutando l’offerta che gli ha formulato Matteo Salvini martedì: uno come te può fare il ministro. E il dicastero in cui i fedelissimi di Zaia vedrebbero bene il presidente uscente è uno: il Viminale. Ambito però anche dal segretario lumbard, in teoria. Di certo la Lega, riferiscono fonti vicine al leader, nel vertice di domani dovrebbe mandare un segnale. Rilanciando l’idea di candidare Matteo Piantedosi in un’altra regione che andrà alle urne, la Campania.
Lì il nome di FdI è il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, che scalda i motori da un pezzo. E Piantedosi finora ha escluso una corsa regionale, peraltro complicata, visto che il giallorosso Roberto Fico è ormai in pista (pare con l’avallo di De Luca) [
La partita campana dunque potrebbe incrociare quella del Veneto. Che nel caso restasse alla Lega potrebbe portare alla corsa di Alberto Stefani o di Marco Conte, sindaco di Treviso. Con la differenza che il primo, vice di Salvini al partito, libererebbe un seggio all’uninominale alla Camera (collegio
Veneto-2), dove potrebbe correre Zaia. Per FdI invece è in pole Raffaele Speranzon, vicinissimo a Fazzolari.
(da la Repubblica)
Leave a Reply