PERCHE’ SIAMO CONTRO LO SGOMBERO DI CASAPOUND E DEL CENTRO SOCIALE ZAPATA
A ROMA PD E M5S VOGLIONO LO SGOMBERO DI UN CENTRO SOCIALE DI DESTRA, A GENOVA LA LEGA DI UNO DI SINISTRA… I CENTRI SOCIALI, SE RISPETTANO LA LEGALITA’, NON VANNO CRIMINALIZZATI, SONO LUOGHI DI AGGREGAZIONE SOCIALE DELLE MINORANZE… E LE OCCUPAZIONI ABUSIVE HANNNO PORTATO SPESSO ALLA RIQUALIFICAZIONE DI AREE CITTADINE… E PARTITI CHE VIOLANO LE LEGGI NON HANNO TITOLO PER PARLARE DI LEGALITA’
Partiamo da due notizie odierne.
La più nota è la richiesta del consiglio comunale capitolino per lo sgombero di CasaPound-
Una mozione che impegna la sindaca ad “attivarsi presso gli Organi competenti affinchè sia predisposto lo sgombero immediato dello stabile sito in Via Napoleone 111 illegalmente occupato dall’associazione CasaPound”.
Proposta dal consigliere dem Giovanni Zannola, è stata approvata a maggioranza dal consiglio comunale di Roma: a votare a favore, oltre al Pd, anche il Movimento 5 Stelle. Trenta sì contro 4 no, tutti di consiglieri di destra.
“In questi mesi si è usato sul tema degli sgomberi il pugno duro — ha detto in Aula Zannola presentando la mozione — noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003.
La seconda riguarda il più noto centro sociale di Genova, lo Zapata di Sampierdarena.
Il sedicente assessore leghista “alla sicurezza” annuncia che lo Zapata sarà il «primo centro sociale di cui ci occuperemo, visto che i Magazzini del Sale sono interessati dal progetto sulle periferie: quell’edificio sarà destinato ad attività sociali o museali, quindi il primo spazio abusivo che dovrà liberarsi è lo Zapata e subito dopo ci sarà il centro sociale Terra di Nessuno”
Immediata la risposta degli attivisti e di tanti genovesi che nello spazio autogestito di via Sampierdarena hanno assistito a concerti, dibattiti, spettacoli teatrali e hanno partecipato alle attività della palestra popolare: sui social network, in particolare su Facebook e Instagram, è partita la mobilitazione a suon di hashtag #iostoconlozapata.
Da un lato Pd e M5S, dall’altro la Lega, vogliono chiudere centri sociali di diverso orientamento politico.
Tre partiti di potere (nazionale o locale) che non hanno altro a cui pensare che a fare la guerra alle minoranze, se vogliamo andare al dato politico.
Dimenticando, caso della Lega, che nei centri sociali sono passati Salvini e la Borgonzoni, tanto per non fare nomi.
Certo, c’e’ un discorso di legalità , che in verità riguarda più CasaPound che lo Zapata, diverse sono le storie dell’occupazione e del valore dell’immobile.
Oggi CasaPound ha un tessuto di imprese correlate e potrebbe permettersi di pagare un affitto o di sanare una parte del pregresso.
Ma all’interno sono state ricavate abitazioni che non si sa bene a chi siano state assegnate. Se è vero che sono famiglie indigenti, vanno tutelate. Se invece fossero abitate dai vertici del Movimento andrebbero assegnate ad altri, non ci piove, non si può occupare per fini sociali e sistemarvi i parenti.
Lo Zapata invece la ha forma di un luogo di aggregazione aperto al quartiere, è innegabile che abbia una funzione sociale e non risulta coinvolto in vicende illegali.
Perchè il problema di fondo è questo: le minoranza vanno tutelate in una democrazia, non perseguitate.
Se all’interno di questi Centri si dimostra che vengono poste in essere attività illegali, esiste il codice penale e la responsabilità soggettiva.
E se si vogliono legittimamente recuperare immobili si persegua la strada della discussione e della mediazione, non quella degli atti d’imperio, offrendo alternative di immmobili comunali che sono disponibili.
Vale per gli sgomberi dei disperati che dormono in edifici fatiscenti, vale per le minoranze politiche che hanno diritto a manifestare il proprio dissenso.
La soluzione non è una sedicente destra che persegue una sedicente sinistra o viceversa. Chi ha cervello impari ad usarlo.
Anche perchè da un governo che viola le leggi non abbiamo proprio bisogno di lezioni di legalità .
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