PNRR, COME SI CAMBIA PER NON FALLIRE: LA COMMISSIONE UE HA ACCETTATO LA QUINTA PROPOSTA DI MODIFICA DEL RECOVERY PRESENTATA DALL’ITALIA A CAUSA DEI RITARDI NELLA MESSA A TERRA DEL PIANO
LE “CORREZIONI” RIGUARDANO 67 PROGETTI, CON LO SPOSTAMENTO DI RISORSE E OBIETTIVI ANCHE FUORI DAL PNRR, SU PROGRAMMI NAZIONALI … PARTE DELLE MODIFICHE RIGUARDA I LAVORI FERROVIARI, COME IL TERZO VALICO DEI GIOVI E LA PALERMO-CATANIA
La commissione europea ha accettato la quinta proposta di modifica del Pnrr presentata dall’Italia il 21 marzo, proponendo al consiglio
Ecofin del 20 giugno di dare l’ok definitivo.
Le correzioni riguardano 67 misure e sono finalizzate a rimodulare gli interventi degli ultimi tre semestri del Piano (2025 e primo semestre ‘26) spostando risorse e obiettivi (se necessario, anche fuori dal Pnrr, su programmi nazionali e fondi Ue che hanno tempi di realizzazione più lunghi) così da non pregiudicare il pagamento da parte di Bruxelles delle ultime rate.
Finora, come ha ricordato il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, il nostro Paese ha «ricevuto 122 miliardi di euro» sui 194,4 assegnati «e ne ha utilizzati oltre la metà».
Il pagamento delle prossime rate (l’Italia ha chiesto quello della settima, 18,2 miliardi, poi ne restano altre tre) dipenderà appunto «dal raggiungimento di obiettivi relativi alla realizzazione di opere pubbliche; a tale riguardo — ha detto Panetta — i dati disponibili suggeriscono l’esistenza di ritardi».
Molte delle modifiche accettate dalla commissione riguardano le ferrovie. In qualche caso, come il terzo valico dei Giovi e la Palermo-Catania, gli interventi dovrebbero uscire dal Pnrr, perché non realizzabili entro un anno, e finire su altri programmi. Tra i progetti da rimodulare, l’alta velocità Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Brescia-Verona-Padova e le diagonali Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.
Programmi rivisti, spesso ridimensionati, anche su: realizzazione dei Piani integrati urbani volti allo smantellamento delle baraccopoli dove alloggiano gli immigrati utilizzati in nero in agricoltura; riduzione dei ritardi di pagamento della Pa; realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti; installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici (parte delle risorse verranno dirottate per gli incentivi all’acquisto di veicoli a emissioni zero); il cablaggio delle scuole
Due settimane fa, il ministro con la delega sul Pnrr, Tommaso Foti, ha detto che verrà presentata alla commissione Ue una nuova richiesta di revisione del Piano (sarebbe la sesta) con «modifiche strutturali su alcuni settori oggetto di preoccupazione».
(da agenzie)
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