POCHI POSTI PER TANTI CANDIDATI: CASO PERINA, FUTURO E LIBERTA’ NELLA BUFERA
CONTRARI ALLA CANDIDATURA DELLA PERINA, QUATTRO PRESIDENTI DI CIRCOLO HANNO LASCIATO IL PARTITO… ANCHE IL CONSIGLIERE REGIONALE USCENTE PASQUALI MOLLA E VA CON TREMONTI
Dimissioni in massa per dire no alla candidatura nella Circoscrizione Lazio 1 di Flavia Perina al numero 2 della lista e dopo Fini.
Identica posizione anche in Toscana.
Ed è fuga dal Fli, dove il rapporto con Monti e con L’Udc, almeno a Roma, sembra scricchiolare
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il partito del presidente della Camera starebbe vivendo momenti difficili.
Anzi, difficilissimi e tutti causati dalla battaglia interna per trovare un posto tra Camera e Senato.
Insomma, l’oggetto del contendere sarebbe il paracadute e le cosiddette deroghe alla candidabilità che hanno incastrato i futuristi in un vicolo cieco.
“Forti” dell’1 per cento di consensi attribuiti dal cocktail sondaggi+elezioni locali, per 4 posti disponibili sarebbero in lizza Italo Bocchino, Roberto Menia, Carmelo Briguglio, Flavia Perina, Chiara Moroni ed Enzo Raisi.
A loro si aggiungerebbero Claudio Barbaro e Cosimo Proietti.
Decisamente troppi e così sarebbe scattata una faida interna culminata con le dimissioni di Renato Di Tomasi, Roberto Lovari, Gianmaria Tognon e Domenico Brocato, tutti membri del coordinamento romano.
Sia chiaro, si tratta di seconde linee, che però durante le elezioni rappresentano i circoli territoriali che hanno il compito di costruire contatti e consenso.
Proprio la “morìa” dei circoli romani nascerebbe dall’intensa attività di Flavia Perina, da giorni al telefono per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della lista e che avrebbe ricevuto invece una risposta negativa, culminata con le dimissioni. Defezioni, queste, che si aggiungono a quelle più antiche di Paola Guerci, Gianfranco Bafundi e, infine del consigliere regionale Francesco Pasquali passato con Tremonti. Insomma, il caso Perina fa tremare i futuristi per i quali sembra anche in bilico, almeno a livello locale, l’accordo con Monti e l’Udc.
C’è il rischio che si debba ripartire da zero e che le consultazioni si trasformino in una specie di roulette russa.
(da “Affari Italiani”)
Commento del ns. direttore
Riteniamo doveroso precisare, per quanto riguarda il “caso Perina” e le presunte dimissioni di dirigenti di Fli che la notizia ci è stata direttamente smentita da Flavia.
Un dimissionario invece ci ha comunicato che il suo addio non dipende dalla Perina ma dal fatto che Fli si è allontanato dal percorso tracciato a Bastia Umbra.
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