“PONTI? QUALI PONTI?”: LA NUOVA FIGURACCIA DI CONTE
E ALLA DELEGAZIONE TORINESE SONO CASCATE LE BRACCIA
Ieri il governo ha incontrato una delegazione di rappresentanti delle associazioni di categoria e delle parti sociali torinesi. Presenti, per il governo, il Presidente Giuseppe Conte, i ministri Di Maio e Toninelli e la viceministra Castelli. Tutti pentastellati, nessun leghista.
Dall’altra parte c’erano tredici imprenditori torinesi desiderosi di sapere le intenzioni del governo sul progetto Tav Torino-Lione. Il governo ha ricordato che sulla Torino-Lione è in atto un’analisi tecnica costi-benefici, e che al termine di questa istruttoria si tireranno le fila. Il ministro Toninelli ha infatti nominato una commissione di esperti di cui — è stato annunciato — faranno parte anche un esperto del comitato “Sì Tav” e uno di quello dei “No Tav”.
Ad un certo punto della riunione — racconta Giampiero Timossi sul Corriere di Torino di oggi — il premier si è rivolto al Capo Politico del MoVimento 5 Stelle per chiedere alcune delucidazioni: «Ponti? Quali ponti?», ha chiesto il premier rivolgendosi di soppiatto al suo vice Di Maio.
L’avvocato del Popolo aveva perso il filo del discorso e non si era accorto che non si stava parlando di ponti, nel senso di infrastrutture (anche perchè la questione della Tav riguarda più i trafori), ma di Marco Ponti, ordinario di Economia applicata al Politecnico di Milano, consigliere del ministro Toninelli per le grandi opere.
Ponti, oltre ad essere a capo della commissione, è uno di quelli che in passato ha definito la linea ferroviaria del Terzo Valico “una grande opera inutile” mentre rispetto alla Tav ha sempre avuto una posizione estremamente critica al punto che c’è chi l’ha soprannominato “prof anti-Tav”.
Stupisce quindi che Conte non sappia il nome di uno dei principali consulenti del governo sull’argomento di cui si stava parlando.
Non meno confortante è il fatto che il premier fosse sovrappensiero durante il “lungo e proficuo” incontro di ieri.
La gaffe del presidente del Consiglio non è passata inosservata e — scrive il Corriere — ha fatto cadere le braccia alla delegazione torinese.
(da “NextQuotidiano”)
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