PREMIATA DITTA PACCHI BERLUSCONI-LAVITOLA: NUOVA LUCE SULLO SCOOP DELLA CASA DI MONTECARLO DEL COGNATO DI FINI
FU IL FACCENDIERE LAVITOLA A PASSARE AL GOVERNO DI ST. LUCIA IL PRESUNTO SCAMBIO DI MAIL PER “INCASTRARE” TULLIANI DOPO ESSERE SBARCATO SULL’ISOLA CON UN COSTOSO AEREO PRIVATO
Per chi se lo fosse dimenticato, all’incirca un anno fa il dibattito pubblico italiano era dominato dalla vicenda della casa di Montecarlo, che coinvolgeva il presidente della Camera Fini fresco di rottura con il premier Berlusconi.
Un polverone alzato e nutrito ogni giorno dalla “macchina del fango” berlusconiana (e fanno ridere, quei toni moralistici con cui cianciavano di “etica” e di “responsabilità ”, loro che di lì a poco avrebbero difeso le prodezze del Cavaliere con le olgettine e oggi “relativizzano” lo scandalo di un capo di governo ricattato e vittima di estorsioni), che costrinse il neoleader di Fli a intervenire con un video di spiegazioni agli italiani.
Ora uno dei protagonisti di quella strana vicenda, Valter Lavitola, faccendiere amico di Berlusconi, nonchè editore e direttore dell’Avanti!, è al centro delle attenzioni dei magistrati per i suoi rapporti con Tarantini e il suo ruolo nell’organizzare il ricatto ai danni del presidente del Consiglio.
Ma leggendo i verbali delle intercettazioni non è possibile non ripensare allo “scoop” monegasco a orologeria, ai traffici di Lavitola su e giù per i Caraibi, ai suoi voli di stato, ai documenti “originali” inviati dal governo di Saint Lucia a proposito della presunta proprietà di Tulliani dell’appartamento di rue Charlotte e poi sbandierati a Montecitorio nientemeno che dal ministro degli Esteri Franco Frattini (che quel giorno decise di sacrificare la credibilità sua e della Farnesina pur di compiacere il Capo).
E come non ripensare alla conferenza stampa del ministro della giustizia di Saint Lucia cui era presente – guarda caso – proprio Lavitola.
Strani tempismi, strane coincidenze.
«La vicenda di Montecarlo — scrive sulla sua bacheca facebook Flavia Perina, deputata di Fli ed ex direttore del Secolo d’Italia – è molto più complessa di come immaginavamo. Quella vicenda ha consentito agli ex-colonnelli di appropriarsi di tutti i beni della ex-An, Secolo compreso, e di annettere alla causa del berlusconismo il colossale patrimonio messo insieme da tre generazioni di iscritti, sottraendolo a chi si era ribellato alla prepotenza del Cavaliere».
Sarebbe il caso di approfondire.
Magari per gettare nuova luce su quell’estate convulsa, e per dare un nuovo senso al presunto “scandalo” con cui la maggioranza pensò di poter archiviare la “faccenda Fini”.
Di archiviato non c’è nulla. Men che meno il ruolo di Lavitola.
E per rinfrescarsi la memoria, in attesa di nuovi tasselli, vi consigliamo di guardarvi il servizio di Corrado Formigli per Annozero.
In certe occasioni è bene avere buona memoria .
Per smascherare certi pataccari e i loro mandanti non è mai troppo tardi.
(da “Il Futurista“)
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