PRIMARIE, DATI FINALI: HANNO VOTATO IN 3 MILIONI, 9 PUNTI IL DISTACCO TRA BERSANI E RENZI
BERSANI VINCE IN 16 REGIONI, RENZI PREVALE IN PIEMONTE E TOSCANA
All’indomani della chiusura dei seggi per le primarie del candidato premier del centrosinistra, confermato il dato della massiccia affluenza, anche se con numeri decisamente inferiori a quelli diffusi ieri.
“Hanno votato circa 3 milioni e centomila cittadini”, spiega Nico Stumpo, coordinatore nazionale delle primarie del centrosinistra, ad Agorà , su Rai3.
Con lo scrutinio di quasi il 90% dei seggi, Stumpo dà i risultati “ufficiosi” ma praticamente definitivi.
Confermato il ballottaggio del 2 dicembre tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che si distaccano di circa 9 punti. Bersani è in testa con il 44,9%, Renzi insegue con il 35,5%.
Fuori dalla competizione il leader di Sel Nichi Vendola con il 15,6%, Laura Puppato al 2,6%, Bruno Tabacci all’1,4%.
Il segretario va bene anche in Emilia Romagna, Lazio, Liguria e Trentino Alto Adige.
Il sindaco di Firenze fa sue anche Umbria e Valle d’Aosta. Vendola: exploit in Puglia. Puppato bene in Veneto e Tabacci in Calabria
Una fotografia che mostra alcune tendenze interessanti e nasconde anche qualche sorpresa. Primo dato: Bersani vince in 16 regioni su 20 e Renzi nelle restanti quattro (Toscana, Piemonte, Umbria e Valle d’Aosta).
Il risultato migliore del segretario si registra al Sud e nelle isole dove Bersani supera il 50% in cinque regioni (Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) su otto con la punta più alta in Calabria (59,4%).
Resta sotto il 50% in Abruzzo e Molise (45% e 42%) e, soprattutto in Puglia (40%), dove, però, c’è l’effetto Vendola (35,3%) con Renzi (caso unico nel panorama nazionale) che finisce al terzo posto con appena il 20,7%.
In altre cinque regioni, Bersani ottiene un risultato superiore alla media nazionale e stacca decisamente Renzi di oltre otto punti.
Si tratta del Lazio (46,9% a 29,9%) della Lombardia (45,7% a 37%), dell’Emilia Romagna (48,5% a 39,2%), della Liguria (47,5% a 35%) e del Trentino Alto Adige (45,7% a 34,7%). Risultati buoni, per il segretario che, forse, sperava qualcosa di più dalla sua Emilia Romagna.
Nelle Marche, il suo vantaggio è di mezzo punto (41,6% a 41,1%) e nel Veneto di un punto esatto (39,5% a 38,5).
Appena un po’ sotto la media nazionale c’è il Friuli Venezia Giulia (43,9% a 37,8% per Bersani, mentre nelle restanti quattro regioni (Toscana, Umbria, Piemonte e Valle d’Aosta), Renzi è decisamente in testa.
Se la Toscana (dove il sindaco di Firenze trionfa per 52% a 36%) era attesa dalla sua parte, è abbastanza eclatante la vittoria renziana in Piemonte (41,1% a 39,7%).
Da analizzare il diverso comportamento di due regioni importanti e vicine come Lombardia e Piemonte: i lombardi, per una volta hanno rappresentato quasi fedelmente il risultato medio nazionale, mentre i piemontesi l’hanno ribaltato a favore di Renzi.
Nichi Vendola è sopra la sua media nazionale (15,1%) in nove regioni: In Puglia, si diceva, tocca il punto più alto col 35,3%, ma va molto bene anche nel Lazio (21%), in Molise (23,4%, in Campania (18,3%) e Sardegna (19,9%).
Laura Puppato va alla grande in Veneto (10%) dove giocava in casa, ma anche in Friuli Venezia Giulia (5%) e in Trentino Alto Adige (4,1%),
Tabacci ottiene i suoi punteggi migliori in Calabria (5,8%) e in Campania (3,5%).
Da lui ci si poteva attendere qualcosa di più in Lombardia dove si ferma all’1,3%.
(da “La Repubblica“)
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