PRIMO ATTO DEL GOVERNO, IMPUGNATA LEGGE LEGHISTA DELLA REGIONE FRIULI: “DISCRIMINATORIA VERSO GLI IMMIGRATI E VERSO GLI STESSI ITALIANI PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI”
LA NORMATIVA VA ANCHE OLTRE LE COMPETENZE DELLA REGIONE
Appena insediatosi, il nuovo governo Conte ha deliberato di impugnare una legge del Friuli Venezia Giulia con la motivazione che va oltre le competenze della Regione e contiene norme discriminatorie nei confronti dei migranti.
Il Consiglio dei ministri svoltosi subito dopo il giuramento al Quirinale ha adottato la decisione su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia.
Nel comunicato si legge che si impugnerà la legge n. 9 del 08/07/2019, “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, in quanto “numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze Statutarie della Regione” e “talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie”.
I provvedimenti in materia di immigrazione prevedono, infatti, lo spostamento di fondi da misure per l’accoglienza diffusa ai rimpatri coatti (che però sono di competenza statale e non regionale) e di destinare gli incentivi occupazionali esclusivamente a chi assume persone già residenti da 5 anni nella Regione.
Un elemento, quest’ultimo, discriminatorio non solo per i migranti ma anche per gli stessi italiani provenienti da altre regioni.
Nel comunicato, in particolare, si legge che alcune norme violano la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente, di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione. Inoltre alcune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117, secondo comma lettera b) della Costituzione; una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risultano in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materi di tutela della salute, in violazione dell’articolo 117, secondo comma lettera m) e terzo comma della Costituzione; infine altre norme, riguardanti il rapporto di lavoro del personale regionale, invadono la materia dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, ponendosi altresì in contrasto con le disposizioni statali volte a costituire principi generali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione”.
(da agenzie)
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