RADICALI IN SCIOPERO DELLA FAME: “VIA LE ONOREFICENZE AI RUSSI”
E ACCUSANO SALVINI: “RINNEGHI IL CONTRATTO SIGLATO NEL 2017 CON IL PARTITO DI PUTIN”
Chiedono al governo la revoca delle 33 onorificenze concesse a
personalità legate al Cremlino.
Per aumentare il peso della loro battaglia, i radicali hanno iniziato lo sciopero della fame. Igor Boni e Silvja Manzi sono al 9° giorno di digiuno. E hanno inviato una lettera aperta al ministro Matteo Salvini, nel settimo anniversario della firma dell’accordo tra la Lega e il partito di Putin. La richiesta è stata inviata per conoscenza anche alla premier Meloni e al ministro Tajani.
I riconoscimenti, concessi ad esempio al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, insignito a Mosca nel 2017 del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, o all’attuale ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov, dal 2020 Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia (già Stella della solidarietà italiana), coinvolgono anche altri personaggi della nomenklatura russa.
«Esattamente sette anni fa – dicono i radicali -, il 6 marzo 2017, a Mosca, Salvini firmava assieme a Sergei Zheleznyak, segretario di “Russia Unita”, il partito personale di Vladimir Putin, un accordo di collaborazione, ormai noto alle cronache. Ai sensi dell’articolo 8, l’accordo è stato rinnovato tacitamente il 6 marzo 2022 (dieci giorni dopo la seconda aggressione russa all’Ucraina), fino al 6 marzo 2027». Boni e Manzi chiedono a Salvini di «dire finalmente parole chiare su quel patto vergognoso, a maggior ragione dopo che la premier ha firmato con Zelensky un accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia»
(da La Stampa)
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