RAGAZZINA VIOLENTATA A SALERNO RICEVE PURE INSULTI SUL WEB: MA LO STATO COSA ASPETTA A FARE VISITA A QUESTI INFAMI A CASA?
PER FORTUNA CI SONO ANCHE TANTE PERSONE PER BENE CHE LE ESPRIMONO SOLIDARIETA’
“Hai inguaiato quei ragazzi”. Dopo essere stata violentata dal branco in un garage a San Valentino Torio, in provincia di Salerno, adesso la vittima dello stupro, una ragazzina 16enne, è costretta a subire un’altra aggressione, non fisica, ma che fa altrettanto male: insulti sul suo profilo Facebook.
Un nuovo branco all’attacco, ma questa volta sui social, frasi spesso anonime o di persone estranee alla vicenda. Un popolo virtuale pronto a giudcare.
Ma lei anche nella realtà virtuale si difende con forza: “Ho fatto la cosa giusta”.
A insultare su Facebook la giovane vittima sono soprattutto maschi: amici, parenti e conoscenti dei 5 minorenni arrestati per lo stupro.
Non tutti i commenti fortunatamente sono di questo tenore. Anzi sono in minoranza. C’è anche tanta solidarietà e ci sono comment idi incoraggiamento.
A difendere la ragazzina ci pensano le amiche, che in molte ribadiscono: “la vittima è lei, non loro”.
E ancora “Spero ke tu possa dimenticare in fretta la squallidissima avventura ke ti è capitata – è l’augurio di una delle amiche sul profilo di D. – e ti faccio i miei complimenti X il coraggio e la forza ke hai avuto”.
Ieri era il compleanno della ragazza e la sua bacheca si riempie di auguri, cuori e fiori virtuali. E il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, che è anche presidente della Provincia di Salerno, è andato a esprimere la sua solidarietà alla sedicenne vittima di violenza insieme con la presidente del consiglio comunale di Sarno, Maria Rosaria Aliberti.
Anche se San Valentino propende per i suoi concittadini che ieri sono sfilati davanti al giudice dell’udienza di convalida Maria Rosaria Minutolo.
Il giudice si è riservato: oggi dovrà ascoltare l’ultimo indagato, il cui avvocato aveva avuto un impedimento.
Per lo stupro di gruppo del piccolo centro dell’agro nocerino-sarnese ieri al Tribunale dei Minorenni di Salerno sono stati convocati i fermati e i loro familiari.
La madre di uno di loro ha avuto un malore e al suo posto all’udienza ha dovuto presenziare il marito.
Per altri, i figli «sono dei babbei». La zia di uno dei cinque, S. M., ha dichiarato: «Mio nipote non voleva fare del male a quella ragazza».
Uno figlio di commerciante, uno di un camionista, un altro di genitori separati, e il padre fuori dall’aula per questo recriminava, attribuendo alla situazione familiare l’accaduto.
Gli interrogatori continueranno oggi. Il racconto dei minori più o meno coincide: due di loro, V. S. e S. M. conoscevano D. D., la sedicenne di Sarno con la quale V. S. aveva avuto una storia mesi addietro. Non avevano appuntamento, D. frequentava San Valentino dove vedeva degli amici. V. S. e R. R. (a settembre maggiorenne) l’hanno avvistata nella piazza del paese, un punto di aggregazione per tutti e cinque e per gli altri ragazzi della zona.
Lei era seduta sul muretto del supermercato che confina con il parcheggio sottoposto di qualche metro . «Perchè non scendiamo?», chiedono i due, lei – secondo il racconto dei ragazzi – si sarebbe opposta, ma alla fine è finita nel parcheggio con loro.
L’hanno costretta a fare sesso tenendola ferma mentre lei voleva sottrarsi e fuggire. Alla fine hanno detto al giudice che sono arrivati gli altri tre, i sedicenni S.M., F.M. e A.D. Forse chiamati da un sms o un whatsapp inviato dai primi due, i quali però sarebbero andati via e dicono di non sapere che cosa sia accaduto nel sotterraneo perchè non hanno assistito alla scena.
Nessuno è andato in soccorso della sedicenne, che ha anche gridato, nel lasso di tempo di un’ora, durante il quale è rimasta sola con i cinque.
(da “La Repubblica”)
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