REFERENDUM SOCIALI A QUOTA 300.000 FIRME: “A GIUGNO RACCOLTA STRAORDINARIA”
I QUESITI VERTONO SU SCUOLA, INCENERITORI, TRIVELLE E SERVIZI PUBBLICI
I referendum «sociali» hanno già totalizzato 300 mila firme: lo ha comunicato ieri il Comitato promotore, che ha lanciato contemporaneamente una mobilitazione straordinaria di raccolta in giugno.
«Ne servono altre 200 mila», spiegano il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, il Movimento per la scuola pubblica e la Campagna «Stop devastazioni» per i diritti ambientali e sociali.
«Con quel risultato la primavera prossima potremo andare al voto».
«La mobilitazione per abrogare gli aspetti peggiori della legge 107 (la cattiva scuola di Renzi) per bloccare il piano nazionale che prevede la costruzione di altri 15 inceneritori sul suolo italiano, per evitare la concessione di nuove trivellazioni in mare o in terra e per raccogliere centinaia di migliaia di firme contrarie alla direttiva della ministra Marianna Madia volta a privatizzare i servizi pubblici — spiegano gli organizzatori entrando nel dettaglio dei quesiti — ha già ricevuto un’ottima risposta dagli italiani e dalle italiane. Fra i molti — aggiungono — ringraziamo Luciano Canfora, che ha firmato per i referendum sociali al Salone del libro di Torino, e don Luigi Ciotti, che lo ha fatto a Villafranca Tirrena. I loro e gli altri 300 mila nomi sui nostri moduli ci danno la spinta per affrontare quest’ultimo mese di raccolta firme, fiduciosi di uscirne vittoriosi».
I banchetti sono presenti in tutta Italia e i moduli si possono trovare in tutti i municipi. «Il 12 e 13 giugno cadrà anche il quinto anniversario del referendum sull’acqua pubblica, il cui esito vittorioso è sempre più lontano dall’essere rispettato — ricorda il Comitato — Noi invece non lo dimentichiamo e ne rafforzeremo il messaggio con una serie di iniziative per raccogliere le firme, come un dibattito pubblico a Ferrara la sera del 10 giugno»
Impegnata nella raccolta firme è anche la Cgil, e in special modo la Flc, che ha aderito in particolare ai quattro quesiti sulla scuola (si aggiungono a quelli promossi dalla stessa Cgil su licenziamenti, appalti e voucher).
I quattro quesiti, ricorda la Flc Cgil, sono relativi «al potere discrezionale dei dirigenti scolastici per la chiamata diretta e per l’attribuzione unilaterale di quote di salario ai docenti, al cosiddetto bonus scuola per le private (in palese contraddizione con la Costituzione) e all’obbligatorietà delle ore minime di alternanza scuola-lavoro».
(da agenzie)
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