RENZI IL MEDIANO: “SARO’ IL CAPITANO DELLA SQUADRA, LOTTERO’ SU OGNI PALLA”
IL DISCORSO DI INSEDIAMENTO: “NON FINISCE LA SINISTRA, MA UNA CLASSE DIRIGENTE”… “CON ME IL BIPOLARISMO E’ SALVO”: PECCATO CHE I POLI SIANO ORMAI TRE, MA FORSE NON SE N’E’ ACCORTO
«Oggi non finisce la sinistra, finisce una classe dirigente. Che ha fatto la sua parte. Ma che ora si deve fare da parte. Ora tocca a noi guidare la macchina».
Matteo Renzi si mette subito al volante (non si sa mai che che non gliela pignori il curatore fallimentare…n.d.r.)
E nel suo primo discorso da segretario del Pd, quando lo spoglio è ancora in corso ma il risultato delle primarie è ormai acclarato, mette subito le cose in chiaro: «Tocca ad una nuova generazione. Basta sentire raccontare la loro storia. Oggi bisogna iniziare a scrivere una storia nuova».
«Noi non cambieremo gruppo di potere – aggiunge -. Tutti questi voti li abbiamo avuti per scardinare il sistema, non per sostituire il loro gruppo dirigente con il nostro. Non può bastare essere iscritto al club degli amici per amici per avere un ruolo».
E ancora: «Anche il sindacato deve cambiare con noi».
«IL BIPOLARISMO E’ SALVO»
In un intervento carico di enfasi e luoghi comuni, Renzi si prende subito più di un impegno. Mettere mano alle riforme, superare il bicameralismo perfetto, recuperare un miliardo dalla razionalizzazione delle istituzioni – cancellazione del Senato e abolizione delle province in primis -, dare una risposta ai giovani ma anche ai cinquantenni che non trovano lavoro.
E, senza indugi, lavorare ad una legge elettorale che garantisca il bipolarismo che – sottolinea – «dopo il risultato di queste primarie è salvo» (nessuno lo avrà avvertito che con i Cinquestelle ormai i poli sono tre…n.d,r,)
Di più: «Ai teorici dell’inciucio diciamo: vi è andata male. Forse qualche politico neocentrista di lungo corso aveva tenuto in serbo una bottiglia per brindare, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum. Ma stasera quella bottiglia glie la abbiamo mandata di traverso».
MANDELA E I CINESI SENZA NOME , TUTTO FA BRODO
Renzi spiega che «si può essere riformisti senza essere noiosi», che «si può essere di sinistra senza pensare che merito sia una parolaccia», che «il meglio deve ancora venire» e che «da domani ci divertiamo insieme».
Ricorda Nelson Mandela e le sue battaglie per i diritti, rivolge un pensiero alle vittime della capannone di Prato: «Non è che se muoiono 7 cinesi possiamo far finta di niente soltanto perchè non li conosciamo e non possiamo dare loro un nome».
Renzi cita poi luoghi come la Terra dei fuochi, la Taranto dell’Ilva e Lampedusa con il dramma dell’immigrazione che spesso volge in tragedia. «Non possiamo ricordarci di certi luoghi soltanto quando ci sono le stragi – dice -. Pensiamo a tutti quelli che sono nelle carceri e si sentono presi in giro e a quelli che la sconfitta la vivono ogni giorno nella crisi economica».
«IO SARO’ IL CAPITANO»
«Oggi che abbiamo vinto – è la sua chiosa – pensiamo a tutte le volte che abbiamo perso. Basta con le correnti e cominciamo da quella renziana che da stasera è ufficialmente sciolta. Mi avete dato la fascia di capitano. E con questa io mi impegno da subito a lottare su ogni pallone».
Fine del riscaldamento, da domani sarà costretto a scendere in campo, il divertimento è assicurato.
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